Incendio alla galvanica, l’Arpat: “Aree interessate dai fumi fino a un raggio di 3 km”
Il personale tecnico è intervenuto sul posto nell’immediatezza degli eventi, nel pomeriggio del 25, e successivamente nella mattina del 26, quando non era già più visibile alcuna fumosità legata ad emissioni in aria.
Il settore Modellistica previsionale – Area vasta Centro di ARPAT ha realizzato una valutazione per individuare le zone di ricaduta maggiormente interessate dal rilascio delle sostanze che possono essersi sprigionate durante l’incendio. Dalla loro valutazione emerge quanto segue:
il vento, prevalente in quelle ore, ha spirato dai quadranti orientali (Est – Est- Sud- Est/E-ESE in particolare), con velocità compresa tra 2 e 5 m/s. Queste condizioni sono coerenti con l’analisi sinottica a livello continentale e con le previsioni meteo, le aree interessate sono collocate in un raggio abbastanza ampio (come fumosità al massimo 3 km), comunque verso le aree collocate ad Ovest – Ovest-Nord-Ovest (W-WNW) rispetto alla ditta in questione.
L’azienda Sanitaria sta procedendo al prelievo di campioni di ortaggi che verranno esaminati dal laboratorio ARPAT di Area Vasta Centro per la ricerca di microinquinanti organici, caratteristici dell’incendio, come suggerito dal nostro settore Modellistica previsionale, che ha individuato, quali aree da sottoporre ad indagine, quelle poste a W (Ovest) rispetto allo stabilimento, in un raggio di 700 m., come evidenziato nella mappa dove sono state rappresentate le aree di interesse con alcune ipotesi di punti di prelievo (da 1 a 6).
In attesa di eventuali ulteriori approfondimenti, il dipartimento ARPAT di Arezzo ha indicato alle autorità locali, in particolare al Comune, l’opportunità di disporre, tramite ordinanza sindacale, il divieto di emungimento dai pozzi e da eventuali torrenti limitrofi, rimandando alla ASL competente per gli ulteriori aspetti sanitari.
Questa indicazione si va ad aggiungere a quelle già comunicate dal Comune, con comunicato stampa reperibile sul suo sito, che prevedono di: tenere le finestre chiuse, non stare troppo tempo all’aperto, non mangiare frutta e verdura presenti negli orti.
Va inoltre precisato che, in base a quanto previsto dal Testo Unico Ambientale (in particolare art 242), al verificarsi di un evento che sia potenzialmente in grado di contaminare un’area, il responsabile dello stesso, in questo caso la ditta Formelli, invii una comunicazione agli Enti competenti indicando le misure necessarie di prevenzione e successivamente presenti il piano della caratterizzazione.
Relativamente poi ai rifiuti originatesi dall’incendio, è necessario che la ditta in questione, a seguito di specifico provvedimento da parte del Comune, si attivi per l’allontanamento e la corretta gestione di tutti i rifiuti derivanti dall’incendio comprese le acque di spegnimento contaminate e presenti un piano di smaltimento contenente quantificazione, caratterizzazione e classificazione dei rifiuti e l’indicazione di eventuali materiali idonei al recupero, corredato da un cronoprogramma delle operazioni di smaltimento/recupero previste.
Per quanto riguarda infine materiali fuoriusciti dalle vasche galvaniche e acque di spegnimento dell’incendio, che hanno impattato il corso d’acqua adiacente all’attività produttiva, si fa presente che la Protezione Civile, il Comune di Arezzo ed i Vigili del Fuoco hanno subito posizionato dei salsicciotti per contenere lo sversamento, in più, il Comune di Arezzo ha incaricato una ditta per procedere ad aspirare i liquidi con autobotte, infine è stato predisposto un argine di contenimento.
Attualmente sono in corso ulteriori accertamenti su altre tipologie di matrici ambientali, campionate nella mattina del 26 Ottobre, per la ricerca di eventuali sostanze tipiche dei processi galvanici.