Podere Rota, il comitato alza i toni
Un duro comunicato di protesta quello divulgato, nelle scorse ore, dal comitato “Vittime di Podere Rota” nel quale si toccano tanti argomenti non ultimo quello del mancato confronto online, nella quinta sessione pubblica di Venerdì che ha scaturito un naturale vespaio di polemiche:
“È di venerdi scorso l’ultima sessione dell’inchiesta pubblica, al termine della quale abbiamo proposto e portato avanti una protesta collettiva, perchè si stava trasformando in quello che abbiamo sostenuto fin dall’inizio, una farsa della quale non volevamo più essere complici.
Abbiamo dovuto assistere, fino alle 22, senza certezza di poter intervenire e di un debito confronto, ad una esposizione autocelebrativa del team di tecnici CSAI, (sembrava un dreams team) i quali per ben 2 ore e mezzo ci hanno praticamente detto, per l’ennesima volta, sulla strada indicata dalla nota relazione idrogeologica del 2010 del Professor Beretta, (artefice dell’ottenimento dell’ampliamento nel 2011) che tutto l’inquinamento delle falde è una condizione naturale della zona , che dal percolato non esce quasi niente (ci mancava solo che ci dicessero di berlo 1 volta al giorno con effetti terapeutici), che il puzzo c’è ma per fortuna ci sono anche momenti in cui questi odori non si sentono, nelle ore pomeridiane, e che quindi, la situazione è procrastinabile e come dire , noi dobbiamo ringraziare per la concessione di qualche ora di aria pulita!
E’ del tutto evidente, a questo punto, che la battaglia è tra il team messo in campo da CSAI, e l’agenzia regionale per la protezione del territorio ARPAT.
E la Regione?
Sembra molto concentrata sulle respondabilità della “discarica “
Sì perchè, da quanto abbiamo appreso in questi ultimi giorni, anche la politica “alta”, l’assessore Monni in testa, sembra in trepida attesa di ulteriori chiarimenti.. “Vuole capire bene se c’è un pericolo di inquinamento riconducibile alla discarica” Dice infatti : “era cosa nota che c’è un problema di inquinamento, ma non è ancora chiaro che sia riconducibile alla discarica “
L’assessore regionale all’ambiente Monni, dopo aver specificato che le sue competenze in merito all’ampliamento “sono molto limitate” , ha candidamente detto che se verrà fuori che la responsabilità sull’inquinamento è della discarica si deve bloccare l’ampliamento, ma se così non fosse?
E cioè se i cattivi sono i vari nonni e bisnonni che negli ultimi, (chissà quanti) anni hanno versato di tutto, proprio intorno alla discarica, la Regione Toscsna non può che prenderne atto e con sommo rammarico dare il via all’ennesimo ampliamento, tanto, visto che i nostri nonni hanno inquinato, possiamo continuare ad inquinare ancora!?.
Capiamo benissimo quali siano “le competenze limitate” del nostro ’assessore all’ambiente regionale !
Come dire : meglio sporcare dove è già sporco che sporcare dove è pulito, avessero mai a pensare di fare una discarica con vista sul duomo di Firenze.!
Cari signori,
noi cittadini ci saremmo anche stancati di sentire da una parte una agenzia a tutela il territorio che indica senza mezzi termini la responsabilità a carico della discarica, menzionando anche sostanze cancerogene che non ci fanno stare per niente tranquilli, dall’altra la Regione che non interviene con la diffida che ARPAT chiede e CSAI impegnata a rinnegare tutto, anzi dicendo che i controlli sono stati fatti proprio con Arpat.
Il “dream team” di tecnici CSAI si riferisce ancora al 2008 e alla situazione di oltre 10 anni fa quando fu concesso l’ampliamento con la stessa situazione in atto , forse qualche decennio fa la situazione era meno chiara di adesso e gli enti più accondiscendente con i gestori della discarica. ? Il dubbio è legittimo.
Noi abbiamo chiesto formalmente che in questa inchiesta pubblica si tenga conto dell’ultimo parere che ARPAT il 15/04/2021 ha fornito alla regione Toscana ed inviato anche a Provincia , Comune di Terranuova, Prefetto e ASL, chiedendone la messa agli atti e la presentazione in una prossima sessione .
E soprattutto chiediamo che tutti i nostri politici locali, come molti hanno già fatto in queste audizioni, chiamino in causa il presidente Giani e l’assessore Monni perché questa non è la richiesta di autorizzazione una bocciofila ma , alla luce delle evidenze e di quanto sta accadendo intorno al mondo dei rifiuti , c’è in ballo la SALUTE e la GIUSTIZIA del nostro territorio!
Il comitato “Le VIttime di Podere Rota”.