Scandalo Keu: la Toscana ha bisogno di verità e bonifiche, non di propaganda

Il Movimento Consumatori della Toscana ha preso parte alla conferenza stampa del Presidente della Regione, Eugenio Giani, e del Commissario di Governo, Generale Vadalà, svoltasi a Firenze per fare il punto sulla gestione dell’inquinamento da Keu.
L’evento ha avuto un inizio ritardato di circa 45 minuti e si è aperto con un breve intervento del Presidente Giani, che ha ringraziato la struttura commissariale prima di lasciare la parola all’Assessore all’Ambiente, Monia Monni. Quest’ultima ha ribadito l’impegno della Regione, annunciando lo stanziamento di 15 milioni di euro per affrontare l’emergenza e garantendo la disponibilità di ulteriori fondi, se necessari. Tuttavia, nel corso del suo intervento, una sua dichiarazione ha suscitato particolare attenzione: “Di solito le bonifiche non piacciono agli amministratori”. Un’affermazione amara, ma che riflette una realtà ben nota.
Una bonifica limitata che esclude centinaia di siti contaminati
Sul piano operativo, il Commissario di Governo ha ricevuto l’incarico di occuparsi di soli tre siti inquinati, mentre l’Assessore Monni ha parlato di altri 12-15 siti di piccole dimensioni che saranno presi in carico dagli enti locali. Tuttavia, secondo le informazioni in possesso del Movimento Consumatori, i siti contaminati dal Keu sarebbero in realtà migliaia, e non è ancora stato avviato un piano concreto per individuarli con precisione.
Il Movimento Consumatori si è costituito parte civile nel processo penale in corso, ritenendo inaccettabile che l’intervento di bonifica venga affrontato in modo parziale e frammentario, lasciando irrisolta la maggior parte del problema e scaricando i costi sulle future generazioni.
Chi deve pagare per la bonifica?
Un altro punto critico riguarda la responsabilità economica della bonifica. Il Presidente Giani è a conoscenza del fatto che l’azienda Le Rose aveva ricevuto regolari autorizzazioni per l’utilizzo del Keu e che aziende come TCA e Chimet hanno vinto i loro ricorsi al Tribunale Amministrativo. Di conseguenza, il costo delle operazioni di bonifica non ricadrà su chi ha inquinato o su chi ha concesso le autorizzazioni, ma sui cittadini toscani, chiamati ancora una volta a pagare con le proprie tasse.
Un interrogativo sorge spontaneo: perché l’emendamento che ha autorizzato l’uso del Keu è stato approvato così rapidamente dal Consiglio Regionale quando Giani ne era Presidente? Forse è proprio per questo motivo che, durante la conferenza stampa, il Governatore appariva particolarmente teso.
La Toscana e la cattiva gestione delle emergenze ambientali
Il caso Keu rappresenta solo una delle tante emergenze ambientali che affliggono la Toscana. La Regione è costellata di criticità ambientali gravi, ma spesso la portata del problema non viene adeguatamente percepita. Gli ecocidi sono fenomeni silenziosi: le conseguenze sanitarie si manifestano nel tempo e, nel frattempo, le istituzioni evitano di affrontare il problema in modo trasparente.
Se il Presidente Giani avesse dimostrato la stessa sollecitudine che ha avuto nel concedere le autorizzazioni per il Keu anche nell’aggiornare il Registro Regionale dei Tumori, forse si potrebbe parlare di un vero Rinascimento Toscano. Invece, i dati sanitari restano obsoleti e, secondo alcune fonti, volutamente fermi per evitare di rivelare una verità scomoda: se venissero aggiornati, emergerebbe un quadro preoccupante, più simile alla Terra dei Fuochi che alla Toscana Felix tanto decantata.
Basta slogan: la Toscana ha bisogno di interventi concreti
Il Movimento Consumatori denuncia con forza l’inadeguatezza della gestione ambientale della Regione. La Toscana non è una terra felix, ma una terra da bonificare, e i cittadini meritano trasparenza, responsabilità e soluzioni efficaci, non semplici rassicurazioni.
L’associazione continuerà a vigilare affinché le istituzioni smettano di minimizzare il problema e si assumano finalmente le loro responsabilità.
Siti Keu di Pontedera (PI), Bucine (AR) e SR429 (FI), il punto sulla bonifica