Serena Stefani e la storia di un Consorzio di Bonifica che diventa sempre più rosa

Nella sala del consiglio comunale di Subbiano, ieri, il racconto dei complessi percorsi che hanno portato sette donne ad affermarsi in mondi tradizionalmente maschili  

“E’ stata una sfida imparare a muoversi in questo settore, tradizionalmente maschile. Oggi è bello constatare che in tante ce l’hanno fatta. Nel mondo bonifica si stanno facendo passi da gigante.  In Italia sono 15 i Consorzi presieduti da donne. Di cui uno in Toscana: il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno,  che considero anche una sorta di “modello” in materia di pari opportunità. Basta osservare la composizione della sua struttura. Il numero di ingegnere, dottoresse forestali, agronome, geometre è complessivamente pari a quello dei colleghi. La situazione è confermata anche se andiamo a verificare le posizioni apicali.  Di due dirigenti, uno è donna. A capo dei quattro settori di attività dell’ente, la componente femminile vince 3 a 1. E nelle mani di donne, due ingegnere, ci sono i settori strategici della difesa idrogeologica e dell’irrigazione. La stessa organizzazione aziendale è impostata al rispetto reciproco e al superamento delle differenze di genere”.

La  storia raccontata da Serena Stefani, unica presidente donna di un consorzio di bonifica in Toscana, è l’esempio del profondo rinnovamento, generazionale, tecnologico e organizzativo, che sta attraversando il mondo della bonifica. 

La sua è una delle sette storie scelte dalla giornalista Stefanella Baglioni per palare dell’iniziativa “Le donne dei diritti, i diritti delle donne”, uno degli eventi promossi sul territorio provinciale per ricordare la giornata internazionale della donna.

Nello straordinario salotto, allestito ieri nella sala consiliare del comune di Subbiano, alla presenza di Ilaria Mattesini, la prima donna sindaco del comune, e dell’assessore Nadia Casini, ieri, sono emersi ritratti di donne forti, determinate, e coraggiose, che, rimanendo se stesse, sono riuscite ad affermarsi in mondi tradizionalmente maschili, realizzando i loro sogni e i loro progetti.

Al termine per tutte un ramoscello di mimosa, una pergamena e un biscotto artigianale specialissimo con i simboli dell’8 marzo. Ma il premio più grande per le sette donne, chiamate a raccontare la loro storia di conquista e, al tempo stesso, di riconoscimento dei diritti, è stato quello di avercela fatta!

Insieme alla storia di Serena Stefani, sono stati raccontati altri interessanti percorsi di affermazione femminile: quello di Valeria Alvisi, approdata alla direzione di Confesercenti Arezzo nel delicato periodo segnato dall’emergenza sanitaria; di Faustina Bertollo, veterinaria, imprenditrice e presidente dell’associazione Crescere odv; di Francesca Bartoli, vincitrice del concorso Cuochi d’Italia 2021; di Eleonora Ducci, sindaco, presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino e Responsabile di Anci Toscana per la parità di genere.

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