Sicurezza idrogeologica, una priorità

Dopo gli ultimi disastrosi eventi meteorologici che hanno creato danni e disagi, il punto su Castiglion Fiorentino e Foiano della Chiana, dove l’ultimo nubifragio ha causato i danni maggiori.

Serena Stefani, Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, riprende l’appello lanciato a livello nazionale dal Presidente di ANBI Francesco Vincenzi e fa il punto sulle criticità registrate in Alto Valdarno, in seguito ai nubifragi che, nei giorni scorsi, hanno investito il comprensorio.

Alcuni comuni della Valdichiana sono stati interessati da allagamenti diffusi. Tra questi, le maggiori criticità si sono riscontrate nel comune di Castiglion Fiorentino. Ad andare in sofferenza è stato l’intero bacino del Vingone, compresa la Val di Chio: un’area fragile e caratterizzata da sistemazioni idrauliche ormai datate, dove occorrono interventi strutturali per adeguare le opere all’urbanizzazione che ha modificato il territorio e soprattutto alle differenti condizioni climatiche a cui questo è esposto. La situazione è nota. Tanto che il Consorzio ha redatto da tempo un progetto attualmente in attesa di finanziamento: mezzo milione di euro è la cifra stimata come necessaria per consolidare gli argini del Rio della Crocina o Rio Cilone e del Torrente Vingone nel tratto subito a monte della SR n. 71, che protegge abitazioni e infrastrutture. Qui, da qualche anno, tendono a crearsi sifonamenti e fuoriuscite localizzate di acqua in occasione degli eventi di piena, con il rischio che possano verificarsi rotture importanti”, spiega la Presidente Stefani precisando che problemi analoghi interessano anche altri tratti del bacino del Vingone.

“Allagamenti si sono poi registrati nelle località Pozzo Nuovo, La Nave e via della Libertà, sempre a Castiglion Fiorentino: nelle aree a sud della SP n. 27 le conseguenze dell’evento sarebbero state ben peggiori se il Consorzio non avesse realizzato alcuni anni fa, con un apposito finanziamento pubblico, una valvola capace di regolare l’afflusso dell’acqua nel Vingone posizionata alla confluenza delle Reglie dei Mulini sull’Allacciante Rii Castiglionesi: questo dispositivo ha funzionato bene anche in occasione delle ultime piogge e ha evitato il peggio”, continua.

Altra situazione critica a Foiano della Chiana, dove i corsi d’acqua che attraversano la SP n. 327 sono andati in crisi a causa di eventi meteorologici puntuali ed estremi che si sono concentrati in un’area ristretta, dove la manutenzione ordinaria viene eseguita con continuità, in particolare in località Renzino. È chiaro che questa, da sola, non è sufficiente a risolvere le problematiche strutturali aggravate da condizioni climatiche in netto cambiamento. Diventa assolutamente necessario verificare lo stato dell’arte degli attraversamenti e individuare interventi straordinari specifici, per fronteggiare non solo le eventuali esondazioni del Renzino, ma anche l’arrivo improvviso nelle aree urbanizzate di quantità importanti di acqua che non vengono regimate dalle fossette delle strade e dalle scoline dei campi”, aggiunge.

Durante gli eventi di piena che si sono susseguiti nel territorio, il Consorzio ha come sempre coadiuvato il Genio Civile nella vigilanza sul reticolo e nel rilevamento delle segnalazioni, in base alle quali Regione Toscana ha realizzato una serie di interventi di pronto intervento idraulico, anch’essi, come la manutenzione ordinaria, di certo non risolutivi delle criticità strutturali che affliggono il territorio.

L’appello nostro e di tutti i Consorzi è rivolto alla politica, affinché in modo unitario ponga la sicurezza idrogeologica al primo posto fra le priorità del Paese, perché le conseguenze di eventi meteo estremi stanno colpendo profondamente l’economia dell’Italia, pregiudicandone inevitabilmente anche la coesione sociale. Servono risorse subito per evitare di compromettere definitivamente l’equilibrio dei territori. Il Consorzio, insieme a tutti gli altri, continuerà a fare la sua parte. A lavorare per conservare le sezioni idrauliche e a eliminare eventuali ostruzioni allo scorrimento dell’acqua, indispensabili più che mai per garantire il mantenimento del reticolo. Ma è nostro impegno anche individuare, segnalare e ipotizzare soluzioni a criticità sulle quali non possiamo intervenire direttamente. Con il contributo di bonifica richiesto ai consorziati infatti possiamo eseguire solo ed esclusivamente la manutenzione ordinaria dei tratti. Per legge, interventi di altro genere devono trovare finanziamenti pubblici diversi dal contributo di bonifica. Per questo chiediamo un piano straordinario di manutenzione e infrastrutturazione di tutta la Penisola”, conclude Stefani.

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