Stop alla caccia alla tortora. Il disappunto delle Associazioni di cacciatori
La notizia della decisione della Regione di togliere la tortora dalle specie previste in preapertura, anche se era nell’aria, ci lascia sicuramente con l’amaro in bocca. Questo perché, fino all’ultimo, abbiamo sperato che fosse compiuto l’unico passo che poteva permettere di cacciare la tortora, l’approvazione del Piano di Gestione Nazionale della Tortora Selvatica. Questa specie, infatti, è considerata dall’Unione Europea come minacciata e quindi il suo prelievo è possibile solo se lo stato mette in atto una serie di misure che vanno dalla ricostituzione degli habitat al censimento della specie alla riduzione del prelievo. Ebbene, era la fine di aprile quando la Conferenza Stato Regioni ha raggiunto l’accordo che doveva portare all’approvazione di questo provvedimento che, caccia a parte, sarebbe fondamentale per tutelare la specie. Il fatto che l’accordo fosse stato raggiunto ci aveva fatto ben sperare e invece, al posto del Piano approvato, come una beffa, il MITE ha prodotto una richiesta di moratoria del prelievo. Un teatro dell’assurdo in cui il Governo scarica la propria inadempienza sulle Regioni, dicendogli che “visto che i ministeri competenti non hanno fatto il loro lavoro, allora le Regioni devono togliere la tortora dal calendario”, seguito poi da Ispra che si affretta a metterci il carico modificando pareri positivi già annunciati. Già per questo è legittimo essere arrabbiati, ma se si pensa che la nostra Regione aveva predisposto la propria parte del Piano e ottemperato alle richieste dell’Ispra il livore non può che aumentare. Per questo chiediamo con forza che il Governo si svegli e approvi il Piano nei tempi più brevi, sappiamo che la Conferenza Stato Regioni è convocata per i primi di settembre. Ebbene è tardi, ci si muova con l’urgenza dovuta al rispetto di migliaia di cacciatori che hanno il diritto di non vedersi negata un’attività per la quale hanno pagato profumatamente per un cavillo burocratico. Si spera che il Governo trovi un po’ di coraggio per risolvere, insieme alle regioni, i problemi della tortora per garantire una tranquilla preapertura e non continuare a penalizzare l’attività venatoria.