Una nuova prospettiva ecologista per smettere di addentare il Pianeta in modo bulimico

Da una parte il desiderio antico di conquista e sottomissione della natura, dall’altra la necessità moderna di rispettare gli ecosistemi per scongiurare la prospettiva di una catastrofe annunciata.
Nonostante le indiscutibili ragioni del movimento ambientalista, per uscire dalla trappola di un inquinamento che minaccia i nostri livelli di benessere occorre puntare su una spinta rigeneratrice che nasce dall’ottimismo e non dalla paura.

 Il cocktail micidiale fatto di aumento dei consumi individuali e crescita della popolazione sta facendo saltare il sistema climatico che garantisce le condizioni di base della sopravvivenza umana.
Ma se questo rischio di portata devastante è stato denunciato dagli scienziati, dall’Onu, dalla conferenza mondiale che si è tenuta a Parigi nel 2015 e da Papa Francesco, perché il cambiamento produttivo necessario a mettere in sicurezza la nostra vita è così lento?
La tesi sostenuta dall’autore è che non bastano le denunce: ci vogliono romanzi, film, telenovele che aiutino a costruire un immaginario in linea con la nuova realtà, quella in cui rischiamo di finire vittime di noi stessi.

 “Questo immaginario – ricorda Cianciullonon può essere solo negativo, perché in mancanza di alternative convincenti una prospettiva terrorizzante viene rimossa: finché gli ecologisti continueranno a vendere solo paura falliranno.
Mentre un progetto durevole di economia circolare può dare speranza immediata restituendo equilibrio ai territori, intervenendo sugli aspetti geopolitici, riallineando ragioni ambientali e ragioni sociali.
Anziché frenare la corsa si può mutarne la direzione, indirizzarla verso un’innovazione delle tecnologie e dei comportamenti che si allei con la natura invece di combatterla”.

Se la crescita viene intesa in modo lineare, l’aumento di richiesta di spazio e di materia è insostenibile.
Ma se la crescita viene interpretata come sviluppo di benefici da ottenere a parità di spazio e di materia impegnati la crescita diventa la soluzione.

“Oggi questa possibilità – continua Cianciullo – sta emergendo. L’economia delle app ha superato quella dell’industria cinematografica.
Uber vale più della Ford.
Tesla ha sorpassato General Motors come capitalizzazione di Borsa.
E nel 2014, a fronte di una crescita globale del Pil di oltre il 3%, le emissioni globali di CO2 del settore energetico sono rimaste per la prima volta al palo, un trend confermato nel 2015 e nel 2016. Uno sviluppo diverso è possibile. E fa vivere meglio”.

 Una testimonianza perfettamente condivisa dall’editore, Massimo Mercati, “E’ nostra convinzione che non vi sia evoluzione senza natura, da qui il nostro sforzo di dare voce a pensatori contemporanei per indagare il complesso sistema di relazioni che lega la Natura all’Uomo.
Questo libro ne è un fulgido esempio”.
E aggiunge “Crediamo inoltre che la comunità culturale, attraverso la produzione di libri, film, spettacoli e testi teatrali, dovrebbe mostrare più interesse per l’ecologia, tema-principe della nostra epoca.
Con la pubblicazione di questo libro, assieme a tante altre attività di natura culturale sulle quali da anni siamo impegnati, abbiamo voluto dare il nostro contributo
” conclude Massimo Mercati.

Domenica 3 giugno a Sansepolcro, nell’ambito del “Festival dei cammini di Francesco” Antonio Cianciullo in compagnia di Antonio Riccardi, parlerà del proprio saggio “Ecologia del desiderio” edito da Aboca Edizioni. L’incontro si terrà in Piazza Torre di Berta alle ore 18.30.

 

 

 

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