Cortona On The Move mette in vetrina Luca Signorelli

L’ iniziativa, partita nel 2021, è mirata a far conoscere attraverso il linguaggio fotografico le collezioni del Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona. Le opere prodotte dai fotografi selezionati da «Otm Company» per Cortona On The Move sono esposte per un anno nelle installazioni nel centro di Cortona.

«Attraverso questa iniziativa – spiega la direttrice del festival Cortona On The Move, Veronica Nicolardi – le opere e i reperti esposti all’interno del Museo escono dalle loro teche ed entrano a far parte del tessuto vitale del borgo etrusco. Dopo Mattia Balsamini (Studio Fludd) e Francesco Andreoli, Marina Caneve è la fotografa selezionata per la terza edizione. Il suo progetto “Cosmo. La cornice rotonda.” si inserisce inoltre nel programma di celebrazioni dei 500 anni dalla morte del maestro Luca Signorelli a cui le realtà culturali del territorio, tra cui Cortona On The Move, sono state chiamate dal Comune di Cortona a partecipare in occasione della mostra a lui dedicata».

«Chi arriva a Cortona utilizzando le scale mobili, in cima alla prima tratta si trova di fronte l’immagine di un particolare del “tondo Signorelli”: la città di Cortona tenuta amorevolmente in mano dal suo protettore, san Marco – dichiara Sergio Angori, conservatore bibliografico dell’Accademia Etrusca – Una suggestiva veduta della Città di cinque secoli fa. Convinti che i musei debbano essere la casa di tutti, l’intento che ci proponiamo è quello di portare le immagini dei tesori del Maec, frutto dei sapienti scatti di prestigiosi fotografi, nei luoghi più frequentati della Città per invogliare residenti e turisti a visitare la “casa” ove essi sono conservati».

«Con questo progetto – dichiara il sindaco Luciano Meoni – otteniamo una valorizzazione e produciamo una ulteriore testimonianza delle iniziative culturali. Al di là della prossima conclusione delle mostre, queste opere continueranno ‘a far parlare’ di Luca Signorelli e di Cortona On The Move i visitatori della nostra città».

 

Il testo dell’autrice delle foto

Marina Caneve

Cosmo. La cornice rotonda

La visione del mondo vegetale è curiosa perché ci obbliga ad andare al di là del nostro antropocentrismo occidentale, offrendo un’alternativa di mondo possibile, egualitario per i viventi, umani e non umani. Ci obbliga a guardare le cose da una prospettiva non più piramidale e gerarchica, ma organica e circolare.

Il tondo del Signorelli in questo senso offre una possibilità straordinaria per sperimentare questa visione, in primis perché l’opera in sé è racchiusa in un tondo. Un limite di questo tipo porta lo sguardo a una necessaria visione non lineare ma circolare, organica, dove non è importante il centro ma, al contrario, la visione rimbalza da una figura all’altra e da una scala all’altra; dove non necessariamente grande corrisponde a importante. Nel tondo, lo sguardo è costretto a tessere relazioni tra rappresentazioni di figure umane, tra un drago dalle sembianze parzialmente umane e umani dalle dimensioni di lucertole, fra lucertole e gli altri animali presenti.

Guardare quest’opera a lungo mi ha spinta a esplorare il Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona ricercando nelle collezioni rimandi a quello che avevo visto nel tondo – con un’attitudine Warburghiana – e a pensare al Museo come all’unione di micro e macrocosmi. E ancor più mi ha indotta a osservare in che modo le collezioni si collochino a cavallo tra discipline ed epoche diverse, e di conseguenza come la storia delle immagini ritorni, cambiando i valori e il senso delle cose. La natura di questo specifico Museo inoltre ispira questa visione in quanto non suddiviso per tematiche, ma per fondi o lasciti, dove si mettono in mostra oggetti e opere appartenenti a epoche e contesti storici in base alle esperienze e agli interessi di individui-collezionisti. Il fatto che le epoche ritornino, necessariamente, ci obbliga ad andare oltre una visione lineare della storia e a pensare in maniera più organica; a vedere non solo opere ma danze, cadute, mostri, animalità e ambiguità.

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