Giuseppe Fanfani e l’inferno di Dante in una mostra al Museo Civico di Sansepolcro
Nato a Sansepolcro, Fanfani, nipote del celebre Amintore, avvocato, è stato deputato in Parlamento e sindaco di Arezzo per due mandati (2006-2014). Dal 2014 al 2018 è stato componente laico del Consiglio superiore della magistratura. Attualmente è il garante dei diritti dei detenuti per la Regione Toscana. Dal 2013 ha intrapreso nei vari gironi del Primo Regno dell’oltretomba il suo personale ‘viaggio’, esemplificato dalle opere in mostra e dal catalogo a corredo dell’esposizione.
La mostra curata dal Museo, è introdotta dal nocchiero dell’oltretomba Caronte, con la grande tela collocata all’inizio, che ci traghetta alla scoperta del coinvolgente percorso pittorico, in un turbine di emozioni violente e contrastanti. Le opere immettono il visitatore nelle atmosfere infernali dell’Ade dantesca, proprio come fece il poeta Virgilio con Dante.
Il rosso, il nero e il giallo sono i colori che predominano nelle scene dipinte da Fanfani, nel continuo susseguirsi di tenebre e fuoco, di dolore e terrore, di disperazione e rassegnazione, di movimento e di quiete.
Suggestioni cromatiche che fanno immergere il visitatore in un contesto che rimanda anima e mente al vero inferno, o all’idea che di esso si ha. Corpi aggrovigliati, volti demoniaci, fiamme incandescenti dipinte su tele che raccontano i capitoli descritti da Dante e lo fanno con una potenza d’immagine così forte da creare un turbinio di emozioni fortissime.
L’inaugurazione della mostra, che sarà visibile fino al 31 maggio prossimo, sarà questo venerdì 31 marzo alle 17.