Il viaggio di Piero sbarca in Rai

Gli anglosassoni hanno chiamato Piero’s trail, la pista di Piero, quel percorso che da Arezzo porta a Rimini, dalla Valtiberina fino all’Adriatico, passando per Sansepolcro, Monterchi e Urbino. Sono i luoghi dove Piero della Francesca è nato e vissuto, dove oggi si trovano le sue opere.

A Sansepolcro, nel Museo Civico, si trovano il Polittico della Misericordia e la Resurrezione di Cristo che fu definita da Aldous Huxley nel 1925 “la pittura più bella del mondo”. Fu questa semplice frase a salvare questi capolavori, quando nel 1944 il capitano Anthony Clarke dell’esercito britannico decise di bloccare i bombardamenti in questa zona ricordando di aver letto il saggio di Huxley, come racconta lo storico della letteratura Attilio Brilli.

Il viaggio è la traccia di Art Night, in onda mercoledì 7 giugno alle 21.15 in prima visione assoluta su Rai 5. Il viaggio di Piero scritto da Emanuela Avallone e Linda Tugnoli, con la regia di Linda Tugnoli, prodotto da Rai Cultura, il cui fascino risiede non solo nella contemplazione delle opere d’arte, ma nella prospettiva mutevole dei paesaggi, nelle atmosfere, che rimandano alle opere come se le si “abitasse” dall’interno.

Il viaggio di Piero è un viaggio fisico e temporale.

Dopo aver viaggiato e lavorato nelle principali corti dell’epoca, Piero della Francesca tornò a Sansepolcro, lì dove era nato, e morì nel 1492. Da allora le sue opere vennero apparentemente dimenticate, molte disperse o distrutte. Quelle rimaste, nascoste dai percorsi più battuti, sparite agli occhi di studiosi e viaggiatori.

Solo dalla metà del ‘800 la maestria di Piero torna alla luce: l’inglese John Charles Robinson acquista a San Sepolcro il Battesimo di Cristo. In vista del possibile vincolo del nascente stato unitario il governo britannico si premura di comprare opere italiane, e porta a Londra anche la Natività. Oggi quelle di Piero sono tra le opere più amate della National Gallery di Londa, come racconta Laura Llewelyn, curatrice del museo.

Ma il punto di svolta arriva all’inizio del ‘900 quando le sue opere vengono riscoperte e conosciute grazie soprattutto all’intuizione di due incredibili storici dell’arte, Bernard Berenson e poi Roberto Longhi. Del loro incontro con Piero ci parla lo storico Marco Antonio Bazzocchi.

Da allora e ancora oggi scrittori, poeti, artisti si sono lasciati affascinare da Piero.

La direttrice della Fondazione Piero della Francesca, Francesca Chieli guida alla scoperta di Monterchi dove la Madonna del Parto mantiene intatta la sua sacralità, fonte d’ispirazione per poeti, scrittori e registi come Pasolini e Tarkovskij.

Ad Arezzo, negli affreschi che si trovano nella cappella absidale di San Francesco, Piero narra per immagini la Leggenda della vera Croce. La storia e la perfezione matematica delle forme di questo ciclo imponente sono descritte dalla storica dell’arte Marisa Dalai Emiliani.

Proseguendo il percorso di Piero si arriva ad Urbino, la magnifica corte di Federico da Montefeltro, signore della guerra e insieme raffinato umanista. Ad Urbino il Palazzo ducale ospita l’enigmatica tavola della Flagellazione e la Madonna di Senigallia, mentre la grandiosa pala con Federico da Montefeltro in armi inginocchiato dinanzi alla Madonna col Bambino e santi, si trova a Brera, come racconta Luigi Gallo Direttore della Galleria Nazionale delle Marche.

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