“La donna tra poesia e letteratura” di Mauro Capitani. Il maestro valdarnese torna a omaggiare l’universo femminile

“Un gran tour nel paesaggio più splendido e seducente della creazione: la Donna. Una mappa tutta femminile, bella come la Toscana e la Provenza in fiore. E quei luoghi del viaggio sono sempre i più affascinanti”.

Così Capitani introduce la cartella, che già nel titolo ci ricorda che la donna è da sempre la protagonista assoluta delle arti. Non è infatti un segreto che pittura, poesia, letteratura e non solo, nei secoli, siano state influenzate e continuino a essere stimolate dall’universo femminile e da tutte le sue composite sfaccettature. 

Il maestro valdarnese, per l’occasione, rappresenta quattro figure cariche di sensualità, accostate a simboli, a elementi che rimandano a opere letterarie del passato, a studi sul corpo femminile e a modelli classici, che come tessere vanno a incastonarsi nelle ambientazioni. Capitani ci propone uno sguardo maschile, profondo e ammirato della donna, così tanto indagato nel corso di una carriera ormai quasi sessantennale. 

“In queste nuove litografie, Capitani si riconferma il grande colorista che già conosciamo – sottolinea Cristiana Vettori, autrice della presentazione della cartella. – I suoi colori sono esplosivi e in questo caso contribuiscono a disegnare un corpo femminile, a mettere in evidenza la sensualità, l’erotismo che da esso promana. Questo trionfo, questo tripudio del colore è indubbiamente un inno alla vita, un’energia vitale che si irradia dalle opere: ed è anche un tributo alla donna nella sua più seducente femminilità”.

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Biografia

Mauro Capitani è nato nel 1949 a San Giovanni Valdarno, ma vive a Terranuova Bracciolini. Dopo gli studi in Scenografia, si laurea con una tesi in storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Firenze. La prima personale è del 1967 e dal 1970 espone con continuità, affiancando la carriera artistica a quella di docente.

Gli anni Settanta sono forieri di successi. Nel 1978 conosce Mino Maccari, che lo incoraggia nell’arte incisoria e lo presenta nello stesso anno nel catalogo di una personale a Roma.

Gli anni Ottanta e Novanta consacrano l’arte di Capitani e portano le sue opere in collezioni di tutto il mondo. La preparazione tecnica e intellettuale permette all’artista di affrontare nel tempo cicli e temi diversi. Vivo anche l’interesse per il sacro, espresso con tele e dipinti parietali per alcune chiese italiane.

Il nuovo Millennio è scandito da mostre e pubblicazioni che ribadiscono il ruolo di primo piano della pittura di Capitani nel panorama nazionale. Nel 2004 esce la monografia “Mauro Capitani. Sulle rotte del mio tempo”, curata da Giovanni Faccenda, che è il suo primo catalogo generale. Nel 2013 il prestigioso Catalogo dell’Arte Moderna Italiana Mondadori gli dedica la copertina dell’annuario. Nel 2017 esce “Mauro Capitani. Cinquant’anni di Pittura”, monumentale secondo catalogo generale, a cura di Giammarco Puntelli, che riassume, assieme alla mostra ospitata a Palazzo Medici Riccardi di Firenze, mezzo secolo di carriera.

Riconosciuto dalla critica come uno dei migliori “coloristi” italiani viventi, il pittore valdarnese è un profondo e fine conoscitore della pittura del secondo Novecento, grazie alla frequentazione di influenti maestri, importanti anche per lo sviluppo del suo inconfondibile stile.

Mauro Capitani è presidente della Fondazione Mauro e Nuccia Capitani ETS, nata come omaggio alla moglie scomparsa, con l’obiettivo di promuovere la cultura tra le nuove generazioni e diffondere la concezione di un’arte aperta e fruibile a tutti, come esempio di valori, energia e sogni che si manifestano con le immagini. 

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