Vasari giovane e in crisi si rifugiò dai monaci: opere in mostra a Camaldoli
La mostra “Quiete e Rinascita. Giorgio Vasari a Camaldoli e in Casentino”, inaugurata il 4 agosto 2024, si inserisce in un progetto più ampio che prevede numerose iniziative culturali nel Casentino fino a novembre 2024.
A 26 anni, giovane e fragile, in crisi spirituale, decise di fuggire in Casentino: ancora solo promettente e bisognoso di sostegno, attraversò una fase di crisi spirituale, una forma di depressione che curò rifugiandosi dai monaci camaldolesi. E proprio a Camaldoli ora sono esposte le opere realizzate in quel periodo.
Tra le opere esposte, spicca “L’Orazione nell’Orto”, che per la prima volta in quasi quattro secoli e mezzo è stata trasferita dalla cappella dell’Infermeria per essere ammirata nella Biblioteca dell’Antica Farmacia del monastero. Altri capolavori in mostra includono la “Madonna con Bambino e i santi Giovanni Battista e Girolamo”, la “Natività” conosciuta anche come “La notte di Camaldoli”, e la maestosa “Deposizione”.
L’esposizione non si limita alle opere pittoriche, ma offre anche un approfondimento storico e documentario, curato da Dom Ubaldo Cortoni e Michel Scipioni, che getta nuova luce sull’attività di Vasari a Camaldoli e il suo impatto sull’arte casentinese. Questo evento permette di esplorare non solo le opere dell’artista, ma anche di scoprire, attraverso un itinerario diffuso, numerose altre opere vasariane e di suoi allievi nel territorio.
L’iniziativa ha attirato l’attenzione di studiosi e appassionati d’arte, e i risultati delle ricerche condotte nell’ambito del progetto saranno presentati in una serie di conferenze presso il Castello di Poppi, arricchendo ulteriormente l’offerta culturale della regione.