“Vasari fu il vero e proprio animatore culturale dell’identità della Toscana moderna. E la bellissima mostra che si apre oggi ad Arezzo è il momento più alto delle celebrazioni vasariane a 450 anni dalla morte”.
Così il presidente Eugenio Giani presente stamani all’inaugurazione della grande esposizione “Vasari. Il Teatro delle Virtù” presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea ad Arezzo.
Il presidente Giani è poi entrato nel merito della mostra approfondendo alcuni aspetti.
“Questa esposizione – commenta il presidente sottolineando il contributo importante della Regione nel realizzarla – mette in evidenza il talento artistico di Vasari, ma anche il suo ruolo fondamentale nella costruzione della Toscana moderna a fianco di Cosimo I dei Medici di cui fu il più stretto ispiratore e collaboratore. Giorgio Vasari – prosegue il presidente – nel corso dei venti anni in cui ci fu la costruzione della Toscana da parte di Cosimo I con l’unificazione in unico stato del Ducato di Firenze, la Repubblica di Siena, i possedimenti consentiti dalla Spagna sull’isola d’Elba, contribuì non poco a a far acquistare alla Toscana la sua identità sul piano territoriale, ma anche a dargli una forte impronta culturale”.
Di Vasari Giani ha ricordato
“la costituzione dell’Accademia delle Arti e del Disegno nel 1563, con primo testimonial Michelangelo Buonarroti, la costruzione degli Uffizi intesi come uffici del granducato e poi trasformati nella galleria d’arte, la realizzazione nella sua veste di architetto dei saloni monumentali di Palazzo Vecchio, così come la costruzione del corridoio che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti che da Vasari prende il nome, le vite dei grandi artisti, scultori e architetti”, tutti momenti – precisa Giani – in cui Vasari si propone come il vero e proprio animatore culturale dell’identità della Toscana moderna”. Il presidente ha proseguito puntualizzando come “le vite di Vasari e Cosimo I corrano in parallelo tanto da avere in comune anche lo stesso anno della scomparsa”
e auspicando che in tanti visitino la mostra che contiene 100 opere tra inediti, pale monumentali e capolavori provenienti dalle più note istituzioni estere pezzi e documenti straordinari.
“La Chimera – commenta ancora – da Firenze tornerà ad Arezzo e proseguendo nel parallelismo con Cosimo I dei Medici Giani ricorda che il 27 agosto del 1569 fu ufficializzato come Granduca di Toscana con bolla di Papa Pio V che recita “Magnus dux Etruriae”, come dire che il riferimento voluto da Vasari – conclude Giani- fra il nuovo Granducato che è la base della Toscana moderna e la cultura etrusca è quanto mai attuale nella mostra che viene oggi inaugurata”.
La mostra, visitabile fino al 2 febbraio 2025 tra la Galleria Comunale e i suggestivi spazi dell’ex Chiesa di Sant’Ignazio, è a cura di Cristina Acidini in collaborazione con Alessandra Baroni.