4 Novembre, festa dell’Unità nazionale e giornata delle forze amate, il programma delle celebrazioni ad Arezzo e provincia

Arezzo – Oggi, lunedì 4 novembre 2024, avrà luogo la celebrazione del ”Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”. Alla cerimonia di Arezzo parteciperanno il Prefetto, Clemente Di Nuzzo, il Sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, il Presidente della Provincia, Alessandro Polcri, Forze dell’Ordine, Autorità Civili e Militari.

Il programma prevede alle ore 10.15, presso il Sacrario Militare di Via dell’Anfiteatro, l’Alzabandiera e gli Onori ai Caduti con la deposizione di una Corona di alloro. Le celebrazioni proseguiranno, quindi, alle ore 10.30, in P.zza San Jacopo, con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e del Ministro della Difesa.

Seguirà il saluto del Presidente di Assoarma – Consiglio Periferico della Città di Arezzo. Farà da cornice alla celebrazione l’esecuzione di brani musicali a cura degli allievi dell’Istituto Comprensivo Statale “Cesalpino” di Arezzo.

In caso di maltempo la cerimonia delle ore 10.30 si svolgerà presso il Salone d’Onore della Prefettura.

Le celebrazioni a San Giovanni Valdarno

La manifestazione inizierà alle 8,30 con la celebrazione della Santa messa nella chiesa di San Lorenzo in piazza Masaccio per concludersi alle 9,45 con la deposizione di una corona al monumento ai caduti presso Lungarno Don Minzoni

Il 4 novembre 1918 entrò in vigore l’armistizio tra l’Italia e l’impero austroungarico. Il giorno precedente, nei pressi di Padova, nella villa del conte Vettor Giusti del Giardino, alle ore 15,30, il generale austriaco Viktor Weber Von Webenau, alla presenza del generale Pietro Badoglio in rappresentanza dell’Italia, firmava la resa delle armi austroungariche. In questo modo si completava il processo di unificazione nazionale, iniziato in epoca risorgimentale, e si portava a termine la Prima Guerra Mondiale.

L’Italia aveva impiegato più di 4 milioni di soldati di cui 250.000 giovani appena diciottenni. Il bilancio fu di 600.000 morti, 1.500.000 di feriti e circa 400.000 civili che avevano dovuto lasciare le loro case sulla linea del fronte. Il 4 novembre diventò così il giorno della commemorazione e della riconoscenza.

Anche San Giovanni Valdarno, lunedì 4 novembre, celebra la festa dell’Unità nazionale e della giornata delle forze armate.

La manifestazione inizierà alle 8,30 con la celebrazione della Santa messa nella chiesa di San Lorenzo in piazza Masaccio. Alle ore 9,15 la delegazione si sposterà al cimitero comunale per deporre una corona d’alloro al sacrario dei caduti. Seguirà, alle ore 9,45, la deposizione di una corona al monumento ai caduti nel Lungarno Don Minzoni, nel giardino Pineta.

“Ognuno di noi, nella vita quotidiana – dichiara il sindaco Valentina Vadi – può fare molto per concorrere e mantenere la pace: abbiamo noi tutti il dovere morale di difendere e tutelare le istituzioni democratiche, di raccontare e di non disperdere la memoria di quanto di feroce è accaduto nel nostro paese e in Europa, di rendere le giovani generazioni coscienti e consapevoli dell’orrore prodotto dalla guerra, dall’odio razziale e religioso, dalla prepotenza e dalla violenza, mantenendo un’attenzione vigile rispetto a quel periodo oscuro del nostro passato, e rispetto a quanto sta accadendo ancora nel presente. Anche in una comunità piccola come la nostra, è compito importante – e qui mi rivolgo, in modo particolare, a chi ricopre incarichi pubblici ed amministrativi – creare e determinare le condizioni per una convivenza pacifica e collaborativa, di aiuto reciproco e di supporto verso i più deboli, di attenzione alle sofferenze individuali, di costruzione di un tessuto urbano coeso e sereno nel quale vivere, un luogo accogliente e rispettoso della molteplicità delle idee e della diversità che si dispiegano nella dialettica del confronto civile e democratico”.

Parteciperanno alla cerimonia di lunedì il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi, il presidente del consiglio comunale Lorenzo Martellini, la compagnia Carabinieri di San Giovanni Valdarno, la Guardia di Finanza di San Giovanni Valdarno, l’Anpi associazione nazionale partigiani d’Italia, l’associazione nazionale Bersaglieri sezione San Giovanni Valdarno, l’associazione nazionale Carabinieri sezione San Giovanni Valdarno, l’associazione nazionale Finanzieri sezione San Giovanni Valdarno e l’associazione nazionale Mutilati e invalidi di guerra sezione San Giovanni Valdarno.

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Sansepolcro – L’Associazione Cultura della Pace, in occasione della giornata del 4 Novembre, anniversario della fine della prima guerra mondiale, quell’inutile strage che disonorò l’Europa, come ebbe a dire l’allora Papa, Benedetto XV, ha realizzato, come ogni anno, il suo manifesto commemorativo utilizzando, questa volta, un’opera di Ugur Gallenkus, grande artista turco, dal titolo “Bullet’n Lipstick”.

Il titolo del manifesto è “Sempre lo stesso trucco”: del resto ancora oggi ci dicono che il conflitto possa essere risolto sono con la guerra e altrettanta violenza, anziché, come la Storia insegna, decostruendo la violenza culturale e strutturale che stanno alla base della violenza diretta. Dobbiamo impedire che il conflitto degeneri nella violenza, sapendo gestire in modo nonviolento le diversità e le avversità presenti.

La nonviolenza è il varco attuale della Storia”, diceva Aldo Capitini. Ecco sta a noi, ricordando la fine della prima guerra mondiale, non cadere ancora nel medesimo trucco di sempre, che vorrebbe far credere che ulteriore violenza possa essere elemento di deterrenza rispetto a future guerre.

Sempre in occasione di tale ricorrenza e in collaborazione con il Cinema Nuova Aurora di Sansepolcro, Lunedì 4 Novembre alle ore 21, a 60 anni esatti dalla sua uscita, sarà proiettato il film di Stanley Kubrick, “Il dottor Stranamore – Ovvero quando ho cominciato a non preoccuparmi e mi sono innamorato della bomba”.

La cittadinanza è invitata a partecipare.

Si ringrazia l’artista Ugur Gallenkus e la Galleria d’Arte “La Nica” di Roma, per la gentile concessione dell’opera.

Castiglion Fiorentino. Il programma

Ore 11.30 raduno presso Piazza del Municipio. Subito dopo deposizione di un mazzo di fiori al Monumento ai Caduti presso i Giardini di piazza Matteotti e al Sacrario dei Caduti di tutte le Guerre presso Palazzo Comunale. Prevista la presentazione della “Bandiera Tricolore del Regno d’Italia” che sarà esposta presso le Antiche Carceri di Palazzo Pretorio.

Il 4 novembre l’Italia ricorda l’armistizio di Villa Giusti del 1918 che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale. Lo stesso 4 novembre, dunque, terminava la Prima Guerra Mondiale con la resa dell’Impero austro-ungarico. Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del milite ignoto, nel sacello dell’altare della Patria a Roma. Con il Regio decreto n.1354 del 23 ottobre 1922, il 4 Novembre fu dichiarato Festa Nazionale. Anche Castiglion Fiorentino si ricorda la Festa Nazionale che ha attraversato decenni di storia italiana, dall’età liberale, al fascismo, all’Italia repubblicana.

Lunedì 4 novembre, quindi, si tiene la cerimonia del 106° anniversario della Vittoria Festa delle Forze Armate che prevede alle ore 11.30 il raduno presso i giardini pubblici di piazza Matteotti delle autorità Civili, Religiose, Militari, Associazioni Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, Organizzazioni dei Mutilati, dei Combattenti e Reduci, Partiti Politici, Organizzazioni Sindacali, Scolaresche, Associazioni di Volontariato e Cittadinanza, alle ore 11.45 la deposizione di un mazzo di fiori al Monumento di Caduti e presentazione della “Bandiera Tricolore del Regno d’Italia” a seguire è previsto il trasferimento in corteo al Sacrario dei Caduti di tutte le Guerre presso Palazzo Comunale, deposizione di un mazzo di fiori e momento di preghiera.

Successivamente la “Bandiera Tricolore del Regno d’Italia” verrà esposta presso le Antiche Carceri di Palazzo Pretorio.

“La bandiera” – spiega Gustavo Cavallini, appassionato di storia e curatore e ricercatore della collezione Adri – “che ha recuperato in un sito inglese che si occupa di oggetti militaria, dovrebbe essere stata utilizzato in un periodo che va dal 1885 al 1918”.

Non è la prima volta che Gustavo Cavallini collabora con il comune di Castiglion Fiorentino. Lo scorso anno in occasione delle celebrazioni del 25 aprile fu inaugurata nel Corridoio delle carceri di Palazzo Pretorio, la mostra “Monetazione d’emergenza durante la WW2”. Un’esposizione di respiro internazionale, curata da Gustavo Cavallini, che raccoglie buoni e banconote d’occupazione e d’emergenza appartenenti alla prestigiosa Collezione Adri.

“Un ringraziamento a Gustavo Cavallini per aver scelto il nostro museo come il luogo ideale per poter esporre prima la mostra su buoni e banconote d’occupazione e d’emergenza provenienti da diversi paesi del mondo ed ora per la Bandiera Tricolore del Regno d’Italia. Questi oggetti diventano un’importante strumento per tenere viva la memoria su alcuni avvenimenti della nostra storia collettiva” conclude l’assessore alla Cultura, Massimiliano Lachi.

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