Cannabis, malato se la produce, ha consegnato biotestamento: “Non voglio morire intubato”
Il 48enne che soffre di distrofia muscolare e che necessita di una dose più elevata di cannabis terapeutica rispetto a quella corrisposta dal servizio sanitario, era in compagnia di Mina Welby, i consiglieri comunali Angelo Rossi e Alessandro Caneschi, il presidente Corecom Toscana Enzo Brogi.
“La gente deve sapere – ha detto Mina Welby – che questa scelta consapevole è possibile grazie alla nuova legge e alle tante battaglie che sono state condotte per arrivare all’esito legislativo, ancora da completare. Bisogna anche sapere che non si tratta di una decisione irrevocabile e che in ogni momento si può tornare indietro e ritirare il testamento stesso”.
Visibilmente emozionato Walter ha dichiarato di essere all’anagrafe del comune di Arezzo
“per ribadire il mio libero arbitrio per il fine vita. Non ho intenzione – ha concluso – di morire intubato”. “
Sono voluta essere con Walter De Benedetto, che ho conosciuto qualche settimana fa grazie alla sua lettera al governo per aumentare la cannabis terapeutica in Italia, perchè credo che la legge sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento del 2017 non sia ancora conosciuta come dovrebbe” ha detto Mina Welby, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni, oggi in comune ad Arezzo dove ha accompagnato Walter De Benedetto a depositare il suo testamento biologico “Per poter godere dei propri diritti occorre conoscere le leggi, questa sulle DAT è poco conosciuta e, specie dopo l’impegno del ministro Speranza di istituire finalmente il registro nazionale dei testamenti biologici, occorre che questa possibilità sia conosciuta e sfruttata. Invito tutti quindi a compilare e depositare il proprio testamento biologico. Sul sito www.associazionelucacoscioni.it abbiamo preparato un modello adattabile alle varie preferenze ed esigenze”