Carlo Brandini Dini, l’ultimo saluto. Don Alvaro: “Arezzo ha bisogno di persone come lui”

Don Alvaro, durante l’omelia, ha pronunciato parole che hanno saputo toccare il cuore dei presenti, ricordando la figura e il sorriso di Carlo:

“E’ una di quelle persone che hanno fatto Arezzo – ha detto – di lui ricordiamo il sorriso. Sapeva sorridere dei fatti della vita e di se stesso. E questo è sinonimo di grande intelligenza. Tante le manifestazioni di affetto giunte alla famiglia in queste ore, a dimostrazione di quanto la sua sia stata una vita spesa per gli altri. E una vita spesa per gli altri, per fare del bene alla propria città con semplicità, con creatività, con orgoglio, ha un valore. Arezzo ha bisogno di queste persone, che mettano le loro intuizioni e il loro entusiasmo al servizio degli altri. Si fa presto a lamentarsi, a criticare, a condannare”.

Poi Don Alvaro cita Kennedy:

“Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”.

“Carlo ha sempre applicato questo – ha ricordato Don Alvaro – si è dato da fare, ha detto la sua, ha operato. Per questo dobbiamo tributargli il nostro grazie. Grazie Carlo per la tua presenza, per la tua ironia, per la tua leggerezza nel prendere la vita e per quello che hai fatto per questa città. E grazie per l’amicizia che ci hai dato”. 

In prima fila la moglie Paola, i nipoti e i figli, Francesca e Stefano, che ha preso la parola ricordando il rapporto con un padre dal carattere speciale, il suo legame unico intrattenuto con la comunità e gli amici, suscitando commozione e un applauso tra i presenti, prima dell’ultimo viaggio di Carlo, il cui corpo è stato cremato come da sue precise volontà.

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