Cento anni per nonno “Ricciolo”, aretino deportato e internato nei lager nazisti

La storia di Angiolo

Aretino di Frassineto, sesto di 8 fratelli e figlio di un’imprenditore edile, portiere del Frassineto nell’immediato dopoguerra e medaglia d’onore dal 2010, insignito dall’allora prefetto, in qualità di cittadino italiano deportato e internato nei lager nazisti nel periodo 1943-1945.

Angiolo, all’epoca militare all’isola d’Elba, venne fatto prigioniero con altri soldati, portato da Portoferraio a Piombino, poi in treno in Austria, di seguito nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, dove solidarizzò con prigionieri russi e italiani, infine impiegato alla Mauser, una fabbrica vicino a Stoccarda. Qui, nel 1945, venne liberato dai francesi, scappò dalle truppe transalpine, lo ricatturarono gli americani sul Danubio ma fuggendo nuovamente e nascondendosi in vari mezzi di trasporto, il giorno di Ferragosto del 1945 fece ritorno a casa. Era partito che pesava 71 chili mentre al suo ritorno ne pesava 45 e suo padre fece fatica a riconoscerlo.

Giocò anche a calcio, la sua grande passione. Era portiere nella squadra del Frassineto, dove si mise in luce come il miglior giocatore della Valdichiana. I giocatori non avevano né scarpette da calcio né guanti. Fu il conte di Frassineto che, oltre a costruire il campo sportivo, regalò a tutti scarpette e guanti. 

La morte del padre nel 1948, in un incidente di lavoro a cui Angiolo scampò miracolosamente, nel palazzo in fondo al Corso Italia dov’era “La Ricciola”, lo costrinse ad appendere le scarpette al chiodo e ad assumere prematuramente l’eredità di famiglia in ambito lavorativo. Sposato con Marina, scomparsa prematuramente nel 1999, gli è rimasto un cruccio: per il suo centesimo compleanno aveva pensato a un evento con tutto Frassineto ma il Covid lo ha costretto a rinunciare… per ora, perché la sua tempra immutata lo porta a dire che si tratta solo di un rinvio. Come antipasto di questa futura festa in grande stile, oggi spegnerà 100 meritatissime candeline con i tre figli Alberto, Ornella e Miranda e corrispettivi nuore e cognati e i quattro nipoti Veronica, Martina, Marco, Rebecca.

Tutti loro si stringeranno a lui con affetto in questo giorno così importante.

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