Comanducci lascia Arezzo InTour: “Impossibile conciliare lavoro e Fondazione”
“Dopo sei anni sempre di corsa sono arrivato alla fine“, scrive in un post l’ex assessore al Turismo, Attività Produttive, Innovazione, Grandi Eventi, Fiera Antiquaria, Comparto Orafo, Semplificazione Burocratica del Comune di Arezzo. Sulla scelta di lasciare la presidenza della Fondazione Arezzo InTour ha inciso il lungo periodo di pandemia, che ha minato anche l’azienda di famiglia:
“Sinceramente – spiega – speravo di riuscire a conciliare lavoro e Fondazione, ma da un lato la nuova avventura mi sta impegnando al massimo, dall’altro anche l’azienda di famiglia per colpa della pandemia sta attraversando un periodo difficilissimo e mi obbliga a mettere testa e cuore per uscire da questa situazione surreale“. Poi un bilancio, con l’orgoglio di avere strutturato un modello invidiato e copiato:
“Sono orgoglioso – aggiunge – di quello che abbiamo fatto in meno di tre anni, la Fondazione è un ente solido che funziona bene e ci invidiano (e copiano) in tutta Italia. Subito dopo l’approvazione del terzo bilancio (entro fine Aprile) da statuto il mio mandato finirà, sono mesi che ci penso e alla fine sono arrivato alla scelta, dolorosissima, di non rinnovare l’incarico e concentrarmi al 100% sui miei impegni. Sono una persona che non accetta compromessi e quando mi rendo conto di non poter dare il massimo preferisco fare un passo indietro; sinceramente non pensavo che la pandemia durasse cosi tanto e speravo che le cose ripartissero prima. Lascio un ente ben strutturato e con persone serie e preparate, sono convinto che porteranno avanti i tanti progetti che abbiamo in cantiere nel modo migliore. Nelle prossime settimane illustreremo il report delle attività del 2020 ed i progetti futuri in modo dettagliato e vedrete che sono veramente tanti“. Insieme a Comanducci, lasceranno l’incarico anche Riccardo Sassoli e Vincenzo Raimondo:“Un grazie al mio fraterno amico Riccardo Sassoli, che ha svolto il compito di Consigliere delegato in modo impeccabile e a Vincenzo Raimondo che mi ha dato molti consigli, lasceranno entrambi con me questa bella avventura. Un grazie va anche a tutti i ragazzi e i collaboratori della Fondazione, al resto del Consiglio di Amministrazione: Catiuscia Fei, Francesco Meacci, Massimo Boncompagni di cui ho grande stima e fiducia e che hanno condiviso con me tutto il percorso fin dall’inizio, al Direttore Rodolfo Ademollo, vera anima della Fondazione, persona che è molto cresciuta professionalmente e che saprà portare l’ente ad un nuovo step nei prossimi anni. Un amministratore pubblico serio è per me quello che sa quando è bene fare un passo indietro, ho lavorato tre anni per far sì che la Fondazione diventasse un ente solido e ben strutturato, è arrivata l’ora che cammini con le proprie gambe e che cresca indipendentemente da chi l’ha ideata, questa per me sarà la più grande vittoria. Un grosso in bocca al lupo a chi rimane e chi arriverà dopo di noi”.