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venerdì | 27-12-2024

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Crollo delle nascite anche a Castiglion Fiorentino, in tendenza col dato nazionale

In linea con quanto avviene a livello nazionale, anche a Castiglion Fiorentino si registra un crollo nelle nascite.

Mentre, infatti, il dato dei decessi ha sùbito una diminuzione rispetto ai picchi del 2021 e del 2022, ed è fermo a 146 deceduti, quello riguardante le nascite ha invece sùbito un brusco picco arrivando a 68 nati a fronte degli 83 e 94 degli anni 2022 e 2021.

Quindi, se da un lato vi è la riduzione della mortalità, dall’altro è significativa la tendenza alla diminuzione della popolazione evidenziata anche a livello nazionale sia dal report dell’ISTAT sugli indicatori demografici del 2023, che dai primi risultati provvisori dell’anno che sta per finire.

I dati ISTAT, infatti, registrano un record negativo per le nascite scese a -13.000 rispetto al 2022 arrestandosi a 379.890 nati nel 2023. Il dato tendenziale si conferma anche per l’anno in corso, in cui nel primi sette mesi si registrano -4.600 nuovi nati rispetto allo stesso periodo del 2022.

Purtroppo il crollo demografico è dovuto a molteplici fattori. Notevole è l’incidenza di quelli socio economici come gli stipendi ancora troppo bassi, la precarizzazione del lavoro e  l’aumento del costo della vita, una tendenza, questa, che non esclude che in un prossimo futuro possa portare anche ad una revisione delle tariffe dei servizi erogati dal comune. Da non trascurare anche la paura, per le donne, di perdere la propria occupazione. Le misure messe in atto negli ultimi anni da questa amministrazione sono volte a voler attenuare,  per quanto possibile, questa situazione, andando ad offrire nuovi servizi e ad ampliare quelli già esistenti come avvenuto con l’apertura del nido Trilly a Brolio; tra le altre cose è in fase di ultimazione il nuovo polo 0-6 che consentirà di dare ulteriori risposte al nostro comune ma non solo” spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Stefania Franceschini.

Non ultimo però c’è da sottolineare anche un dato culturale, “ovvero la necessità di ridare alla famiglia quel ruolo di centralità che ne fa l’asse portante della nostra società, senza dimenticare che, se non riusciremo ad invertire questa tendenza sarà presto a rischio tutto il sistema di welfare, a partire dalle pensioni, e di conseguenza la tenuta della nostra società e del nostro stile di vita” conclude l’assessore alle Politiche Sociali, Stefania Franceschini.

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