Disabilità e riapertura centri diurni: Autismo Arezzo organizza confronto su Facebook

Credo sinceramente che per uscire da questa situazione si debba progettare un futuro più solidale, professionale ed inclusivo“, commenta Andrea Laurenzi, presidente dell’associazione, nel post di lancio dell’iniziativa.

“Il mondo della disabilità, tutto, è stato il grande escluso da tutti gli atti fino ad oggi fatti dallo Stato e dagli enti locali, salvo ora correre ai ripari e dire ‘si riapre il giorno tot eccetera’, non avendo minimamente pensato a come si possa fare ciò, a quanto sia importante riprogettare i modelli educativi. La pandemia non ha fatto altro che accelerare un processo di consapevolezza della inadeguatezza delle politiche fino ad oggi attuate verso le persone più fragili e le loro famiglie. Noi familiari vogliamo essere parte di questo progetto, non semplici fruitori passivi. Le professionalità ci sono, la voglia anche e le risorse si trovano.

La nostra associazione Autismo Arezzo è nata proprio per questo, per rendere più forti le famiglie coinvolte nella disabilità dello spettro autistico e per far sì che questa forza diventi una spinta anche per le istituzioni e i tecnici a credere in un mondo migliore. Il confronto che abbiamo programmato per martedì 12 maggio va proprio in quella direzione. Ascoltare i professionisti, confrontarsi con loro senza imbarazzi, consapevoli di avere la forza delle idee e degli affetti.

È scontato dirlo ma se siamo uniti, se stabiliamo le priorità e le fattibilità del progetto di vita dei nostri cari, sono sicuro che la società che uscirà dalla pandemia sarà migliore. Martedì parleremo dei centri diurni e di come potranno e dovranno ripartire, ma questo è solo un tassello del nostro più grande progetto chiamato ‘E ora la vita’. Se avete tempo seguiteci e soprattutto fateci sentire le vostre idee, i sogni e i progetti. Solo così potremo agire per il meglio. Ringrazio anticipatamente coloro che hanno aderito e che si confronteranno con noi. Questa è la strada”.

Interverranno nel dibattito: Giuliana Galli, direttrice del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Toscana sud est; Giampiero Lapini, direttore dell’Istituto Agazzi di Arezzo; Noemi Pianigiani, neuropsichiatra dell’Istituto “Medaglia Miracolosa”; Paolo Peruzzi, direttore della cooperativa Koinè; Alessio d’Aniello, direttore della cooperativa Progetto 5.

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