Emergenza casa, Sunia e Cgil chiedono “fronte comune” alle istituzioni e alla politica
“La casa è un’emergenza. Chi non lo pensa faccia due cose: parli con una famiglia che da anni è in attesa di un alloggio popolare e con una che questa casa l’ha avuta ma che è sempre più degradata e priva di manutenzione. Anche nella nostra provincia ci sono centinaia di famiglie in queste condizioni e il loro numero sta crescendo”.
Sunia e Cgil hanno deciso di rivolgersi ad Arezzo Casa, al Comune di Arezzo, ai partiti politici: “siamo tutti dalla stessa parte – affermano Stefania Teoni e Alessandro Tracchi. Tutti siamo impegnati, con ruoli diversi, a difendere i cittadini e un diritto essenziale: quello alla casa. La situazione sta peggiorando al punto che lo “scudo” classico e cioè quello della mancanza di risorse non basta più a contenere le conseguenze di una vera e propria emergenza sociale. Le risorse vanno trovate: per costruire nuovi alleggi, per mantenere dignitiosamente quelli esistenti”.
I segretari di Sunia e Cgil hanno quindi scritto una lettera aperta al Presidente di Arezzo Casa, al sindaco Ghinelli, all’assessora Manneschi, al Presidente Stella e ai capigruppo consiliari. “Da anni, nonostante l’alternarsi di governi e amministrazioni locali, non si sente parlare di finanziamenti per la casa, siano nuove costruzioni, sia manutenzione, siano aiuti alle famiglie in difficoltà o, comunque i finanziamenti /fondi erogati risultano ampliamente insufficienti rispetto ai bisogni. Il motivo ricorrente dell’impossibilità di provvedere: “Avete ragione, ma non ci sono le risorse”, non basta più al sindacato”.
Teoni e Tracchi scrivono che gli inquilini “sono nostri assistiti ma anche cittadini di un Comune che è il proprietario di un patrimonio che sta andando in malora e a cui la legge attribuisce compiti di controllo. Siamo convinti che, da qualunque parte della barricata ci troviamo, Amministrazioni e sindacato, abbiamo un obiettivo comune e che sia essenziale trovare un comune modo di farsi sentire e, per quanto di rispettiva competenza operare con una voce unica sia all’interno delle rispettive strutture che all’esterno”.
Sunia e Cgil chiedono quindi la costituzione di “un fronte trasversale che esca dalla logica di attribuire tutte le responsabilità a qualche altro lontano da noi. È possibile avviare una riflessione comune? Pensiamo di sì. Crediamo che il Consiglio comunale di Arezzo, Comune capoluogo che presiede il LODE e la Commissione per il disagio abitativo, possano avere un ruolo importante. Per questo rivolgiamo un appello alle forze politiche a lavorare in questa direzione”.