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giovedì | 02-01-2025

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Il Vescovo: “Arezzo città del Natale… ti sei accorta che è nato Gesù?”

L’Omelia del Vescovo Mons Andrea Migliavacca pronunciata in Cattedrale di Arezzo durante la Messa nella Notte di Natale.

“Ecco vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore”. E’ l’annuncio di Betlemme, l’annuncio del Natale…

Ma chi si accorge che è nato Gesù?

Ci sono i pastori a Betlemme, ma chi si accorge che è nato Gesù, il Messia? Saranno gli angeli a chiamare i pastori alla grotta e lì si accorgeranno che è nato il Salvatore. E il segno sarà: “troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”.
E in cammino ci sono dei Magi, vengono dall’oriente. Ma si accorgeranno che è nato il Signore? E una stella li chiama, li guida, li accompagna e davanti al bambinello vedranno il Dio con noi.
Poi c’è anche Erode in quella notte e in quella terra. Ma si accorgerà Erode che è nato Gesù? Certo, lo viene a sapere, ma non comprende la bellezza e la novità di quella notizia e, per paura, fa una strage di innocenti.
Se ne accorgono gli angeli che cantano: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama”.
E certo, se ne accorgono bene Maria e Giuseppe che quel bimbo nato nella loro famiglia è il dono del Dio con noi, l’Emmanuele.

E’ Natale. E noi ci accorgiamo che è nato Gesù?

Ci sono i potenti che fanno la guerra in Ucraina, ci sono interessi dei grandi della Terra e c’è tanta violenza e distruzione, morte e sofferenza. Ma si accorgeranno in Ucraina e in Russia che è nato Gesù?
E proprio nella terra santa, in tutto il Medio Oriente, fino a Betlemme, oggi. Anche lì una follia fratricida non guarda in faccia a nessuno, neanche a bambini innocenti, oggi come allora, e fa strage di vite senza colpa, parlando di vittoria piuttosto che di pace. Ancora in quella terra oggi nasce Gesù. Ma chi se ne accorge? Saranno forse i più deboli e sofferenti perché se Gesù nasce, lo fa in mezzo a loro, come uno di loro, tra i più poveri.
Ci sono tante ingiustizie nella società, squilibri di poteri e prevaricazioni dei più forti… e chi si accorge che è nato Gesù, il giusto Messia?
E in mezzo ai poveri, tra i malati, nelle carceri, tra chi è solo… c’è chi si accorge che è nato Gesù?
Le nostre famiglie, genitori che cercano un figlio o che magari rifiutano la vita nascente e poi i nostri giovani. Ma lo sanno che è nato Gesù? Se ne sono accorti?
Perché ci chiediamo anche: dove nasce Gesù?
Se c’è un luogo dove nasce è proprio in Ucraina, a Gaza, tra i più poveri, negli ospedali, nelle carceri…

Cara diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, le nostre comunità, Arezzo città del Natale… ti sei accorta che è nato Gesù? Che c’è Lui, il liberatore? E’ venuto chi dona la vita, chi ti fa vivere, fa davvero vivere te. E te ne accorgi? Lo sai accogliere e seguire?

E voi, voi che siete qui in questa notte nella Cattedrale. Ma vi siete accorti che è nato Gesù? Trova uno spazio vero nella vostra vita?

Ritorna dunque l’annuncio, abbiamo bisogno di questo annuncio, perché tocchi il cuore: “è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore”.

Ed è un annuncio che vogliamo portare, che dobbiamo portare nei luoghi di guerra, di povertà, di sofferenza, di chiusura, tra le nostre case e nelle nostre famiglie, e ai giovani e gridare loro: E’ nato Gesù.
Ti chiediamo di accorgertene… e torna la vita. Ed è davvero Natale.

Così commenta Chiara Lubich, fondatrice dei focolarini: “Natale, festa della nascita di Gesù, è per me la risposta di Dio e della Chiesa ad una necessità dell’anima: sentirmi ripetere ogni anno, mediante il ricordo di quel fatto soavissimo, altissimo, semplice e abissale, che Dio mi ama”.

Buon Natale a tutti voi.

+ Andrea Migliavacca

Omelia del Vescovo in Cattedrale di Arezzo
25-12-2024
Giorno di Natale, Cattedrale di Arezzo,  25 dicembre 2024

E’ Natale. Avete fatto il presepio.
In duomo abbiamo un presepio bellissimo e anche questo grande albero di natale, due segni importanti del natale cristiano.
Quest’anno si vive anche l’anniversario degli ottocento anni del primo presepio, quello che San Francesco fece a Greccio.

E voi avete fatto il presepio?
E’ possibile immaginare che il presepio che ripresenta la nascita di Gesù a Betlemme sia possibile proprio perché quei pastori che sono stati alla grotta della natività, come ci racconta il vangelo oggi, tornandosene, “dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro”.
C’è chi ha raccontato quella nascita… e col presepio cerchiamo di vedere e di incontrare anche noi.

In questi giorni ho potuto visitare alcuni presepi, molto belli, ben curati.
Ne ho in mente uno molto bello, con statue grandi, collocate sotto l’altare… C’è il bue e l’asinello, c’è la stella, ci sono Maria e Giuseppe, ma… non c’è Gesù.
Certo, è normale… non era ancora Natale e dunque Gesù bambino viene collocato nella notte di Natale. Ma l’assenza di Gesù bambino mi ha fatto riflettere e ricercare…

Dove sarà Gesù bambino? Dove mai sarà nato? In quale presepio lo troviamo?

Corre il pensiero ai terribili scenari di guerra: l’Ucraina, la Terra santa, il Myanmar, e altri ancora… E mi pare di scoprire che proprio lì’, in quelle terre martoriate, nasce Gesù bambino e certo lo troviamo nel presepio.
La fantasia mi sposta poi sui tanti barconi di migranti che giungono sulle coste italiane e nelle terre europee, non ci sta più nessuno su quelle barche che quasi affondano, ma un posticino per Gesù bambino non può mancare.
Sono stato in questi giorni a visitare i malati nei nostri ospedali e proprio oggi ho celebrato la messa in carcere e sono posti davvero ospitali in questo natale perché nasca il bambinello di Betlemme. Proprio lì, nelle corsie di ospedale e nelle celle del carcere. E poi certo non mancherà in altri luoghi di fragilità come le case che ospitano i nostri anziani.
Ma dove sarà mai nato Gesù bambino? In quale presepio lo troviamo?
Mi pare di vederlo nei pressi delle stazioni ferroviarie delle nostre città, posti che sembrano a volte poco sicuri, soprattutto di notte, frequentati da gente che sembra talvolta poco raccomandabile e sono forse i poveri di oggi, feriti dalla società, senza un posto dignitoso per vivere… Proprio lì si trova Gesù bambino.
Vorrei sperare che il bambinello trovasse posto nella culla del dormitorio e delle mense della caritas, perché lì certo c’è chi di Lui ha proprio bisogno.
E in silenzio, senza piangere quasi per non dare disturbo, forse Gesù bambino è nei presepi di quelle case dove si litiga e non si riesce più a dialogare, dove si alza troppo la voce fino a soffocare quella dei più deboli che tante volte sono i bambini.
E poi penso che Gesù bambino abbia posto nel cuore di tanti nostri giovani, quelli che cercano la bellezza della vita, il desiderio di cambiare in meglio il nostro mondo, e hanno dentro di loro la fantasia per crederci ancora nella vita. Si si, Gesù bambino nei presepi del cuore dei giovani c’è di sicuro.

Più nessun presepio da oggi deve essere senza Gesù bambino. Neanche il nostro, quello nella nostra Cattedrale e poi quello di casa tua e ancor di più in quello del tuo cuore.
Facciamo spazio a Gesù bambino, collochiamolo nel cuore della nostra vita e nella casa di ciascuno di noi.

La scoperta dei luoghi più diversi, imprevisti e sopra raccontati in cui si è trovato il bambinello del presepio ci insegna il segreto. Dobbiamo fare entrare nella nostra vita e accogliere tutti questi mondi: la sofferenza e la tragedia di chi è nella guerra, come quella di chi è escluso, povero, malato; il volto di chi frequenta le nostre mense caritas come le storie di chi sta in carcere e poi la vita dei giovani. Tutti, tutti loro nel quadro della nostra vita e siccome là Gesù bambino lo abbiamo trovato, allora con loro entrerà anche nel presepio del nostro cuore.

Ed ora che anche il nostro presepio sembra completo, c’è il bambinello, possiamo completarlo con tutte le altre statuine.
Ciascuno può scegliere le proprie, quelle che desidera.
Provo a suggerire?
In un bel presepio non potrà mancare la tua famiglia, le persone che hai a cuore e poi potrai aggiungere anche gli amici. Ma poi fai spazio anche a qualche povero che hai incontrato, una persona ferita dalla vita, e magari anche quello con cui devi fare perdono.

E allora in un presepio così bello e completo con sorpresa scoprirai che qualcuno ha messo anche te, nel presepio del tuo cuore e nel presepio del mondo.
Scoprirai oggi che Gesù è nato per te, anche per te… E tutto si rinnova e riprende vita.

Buon natale.

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