“La casa di Emma”, quattro anni di amore e di accoglienza

Per festeggiare questo compleanno il Sindaco Filippo Vagnoli e l’Assessore al sociale Francesco Frenos sono andati a salutare la responsabile Chiara Fabbri e gli ospiti della struttura.  “La casa di Emma” è stata inaugurata a maggio del 2019. Si tratta di un servizio fortemente voluto e realizzato dalla cooperativa sociale, “L’albero e la Rua”, appunto, che opera in Casentino e in Valtiberina. E’ una comunità a dimensione familiare ed è fondata sulla base di provvedimento e/o intervento disposto dall’autorità giudiziaria o dei servizi sociali competenti per zona.

Chiara Fabbri commenta: “Sono stati quattro anni belli e duri visto che abbiamo dovuto affrontare anche la pandemia. Con la fine della scuola stiamo organizzando una serie di attività per i ragazzi e i bambini dalla piscina ai campi estivi, escursioni con InQuiete, ma anche una piccola vacanza al mare. Questi ragazzi hanno bisogno di socializzare e di sentirsi parte del luogo. Attualmente gli operatori che lavorano nella casa famiglia sono 7, mentre tantissimi sono i volontari che ci danno una mano sia in forma associazionistica come esempio Agnese con noi, Casentino senza Frontiere, Arianna parrucchiera, il signor Fernando, Carrefour di Soci, Coop– che singoli. Siamo grati a tutti loro e anche alla comunità che ci ospita con la quale nel tempo abbiamo stretto una bella collaborazione che spero continui e si rafforzi nel tempo”.

Francesco Frenos, assessore al sociale racconta così il progetto della Casa famiglia, il cui nome è ispirato ad Emma Perodi che la tradizione vuole abbia sostato proprio nei locali in cui oggi ci sono i ragazzi: “Già nei primi incontri per la realizzazione della Casa Famiglia, i punti emersi con forza, furono proprio quelli relativi all’integrazione dei ragazzi nella comunità. I tantissimi volontari che si sono avvicinati nel tempo alla struttura, sono il segno di una comunità attiva che sente forte il senso di accoglienza. Sono stati loro, in supporto agli operatori, ad iniziare questa grande e necessaria opera di integrazione e contatto. Al centro di tutto c’è il benessere dei ragazzi, al centro di tutto c’è il futuro di queste persone che devono trovare, anche nella comunità circostante, un punto di appoggio per ricominciare”

Il Sindaco Vagnoli conclude: “Festeggiare i quattro anni di apertura di questo servizio significa raccontare di un territorio accogliente che si rende disponibile per il prossimo e capace di tessere relazioni importanti per il futuro. Siamo felici di aver dato il nostro sostegno a questo servizio e di continuare a farlo nel segno della solidarietà. Qui poi abbiamo una comunità che si è resa disponibile a fare un percorso di integrazione molto bello e per il quale siamo davvero grati. La casa di Emma sorge in un luogo del cuore e della letteratura e questo ci porta alla figura di Emma Perodi, scrittrice per l’infanzia e antesignana di idee molto progressiste e moderne. Grazie a Chiara e a tutti gli operatori e volontari”.

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