La solidarietà degli aretini fa la differenza

L’organizzazione umanitaria, già impegnata per la lotta alla povertà e all’esclusione sul territorio, è in queste ore al lavoro nelle zone più colpite dal sisma per portare beni di prima necessità, coperte, acqua pulita e kit igienici agli sfollati

Valentina Bidone, coordinatrice umanitaria: “Con l’aiuto di tanti potremo soccorrere 2 milioni di persone che hanno perso tutto. Drammatica la situazione ad Aleppo, in Turchia è stato colpito 1 abitante su 6”

Si può sostenere la risposta di Oxfam nei due Paesi su oxfam.it/terremoto-turchia-siria

Arezzo, 14/02/2023 – Mentre continua a crescere il bilancio delle vittime causate dal tremendo terremoto che ha devastato Siria e Turchia, Oxfam – organizzazione umanitaria già impegnata nella lotta alla povertà ad Arezzo e in tante periferie delle nostre città – lancia un appello alla solidarietà dei cittadini aretini e toscani in sostegno del proprio intervento al fianco delle decine di migliaia di persone che negli ultimi giorni hanno perso tutto a causa del sisma.

Oxfam è infatti in queste ore al lavoro nelle zone più colpite per portare beni di prima necessità, coperte, acqua pulita e kit igienici agli sfollati.

Drammatica la situazione in Turchia dove il sisma ha colpito 13 milioni di persone – 1 abitante su 6 – oltre 12 mila edifici sono stati distrutti e molti altri rischiano di crollare, le strade sono inservibili, e dopo il 6 febbraio sono state registrate quasi 300 scosse di assestamento. Ad Hatay, una delle città più colpite, sono rimasti in piedi solo tre ospedali. “Eravamo terrorizzati, non credevo ce l’avremmo fatta, – ha raccontato agli operatori di Oxfam sul campo Ali, che vive con quattro figli a Gaziantep – sembrava che i muri di casa ci venissero addosso. È stato uno dei giorni più brutti della mia vita”.

In Turchia, Oxfam è al lavoro in queste ore, insieme a decine di organizzazioni locali e cooperative femminili per fornire cibo, riparo e aiuto piscologico ai sopravvissuti nelle aree più colpite, tra cui Gaziantep, Hatay e Mardin. Con l’obiettivo di raggiungere 1,5 milioni di persone.

Non meno tragica è la situazione in Siria, dove al momento il terremoto ha causato oltre 3.500 vittime e tantissimi feriti. Una delle situazioni più difficili si registra ad Aleppo, dove i team di Oxfam sono al lavoro per portare beni di prima necessità, soprattutto acqua pulita e kit igienico sanitari agli sfollati; si sta inoltre lavorando per testare la sicurezza di centinaia di edifici e per riparare le infrastrutture idriche che servono migliaia di persone, con l’obiettivo di soccorrerne 300 mila nei prossimi 6 mesi.

“Nelle zone più devastate della Turchia tantissimi vivono in auto, nelle moschee, nelle tende e per resistere al gelo della notte hanno solo fuochi accesi per strada. I rifugi allestiti per ospitare chi non ha più una casa, sono sovraffollati, e il numero delle vittime è straziante, basti pensare che i materiali per dare sepoltura alle vittime stanno finendo – spiega Valentina Bidone, coordinatrice umanitaria di Oxfam Italia – In zone della Siria, come Aleppo, il sisma ha sconvolto un Paese, una città, già dilaniati da 12 anni di conflitto. Tanti sono senza casa e riparo, costretti a vivere per strada al freddo, e non sanno come procurarsi il prossimo pasto. Stiamo intervenendo in entrambi i Paesi per soccorrere più persone possibile nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, ma le sfide e i bisogni sono enormi e crescono di ora in ora. Per questo lanciamo un appello alla solidarietà di ciascuno, perché anche un piccolo contributo in questo momento può fare davvero la differenza per salvare vite e alleviare le sofferenze indicibili di tanti”.

Si può sostenere la risposta di Oxfam su oxfam.it/terremoto-turchia-siria

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