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venerdì | 13-12-2024

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“Le persone sostengono le persone”, il progetto della cooperativa Betadue

“Le persone fragili o in difficoltà stanno aumentando. Hanno risposte parziali dai Comuni, dalle Asl, dallo Stato. Risposte che quindi non esauriscono le domande. La nostra idea è che le loro comunità possono attivarsi per sostenerle. Intendiamo non solo il volontariato organizzato ma anche le singole persone. L’obiettivo è la costruzione di una rete di prossimità”. Gabriele Mecheri, Presidente della cooperativa sociale Betadue, spiega il progetto “Reprova”. Sarà sperimentato in Valdambra, nel comune di Bucine ed è stato finanziato dal Gal Consorzio Appennino Aretino attraverso il bando dalla Regione Toscana PSR 2014-2020 dedicato ai progetti di rigenerazione delle comunità. Un bando che vuol sostenere la produzione di beni e servizi negli ambiti indispensabili: dal lavoro all’istruzione e alla formazione professionale, dall’assistenza socio-sanitaria alle attività culturali e ricreative, dal turismo alla cura dell’ambiente.  “Noi – spiegano Anna Biondini (BeeTooBee) consulente di betadue per la progettazione, e Simone Cipolli responsabile del progetto per Betadue – vogliamo individuare problemi e opportunità e quindi definire procedure con le quali i cittadini attivi, d’intesa con i servizi socio-sanitari e le Case della Comunità, possano operare localmente e con continuità come sensori delle criticità e co-produttori di appropriate attività di cura. Pensiamo a una comunità della cura che sia l’interlocutore dei servizi sociosanitari e che, soprattutto, possa intervenire capillarmente sul territorio individuando le persone in difficoltà, offrendo loro le forme di aiuto e supporto di cui sono capaci e, quando necessario, attivando l’intervento del servizio socio-sanitario”. In questo progetto i cittadini sono i sensori delle criticità sociali, si occupano di mettere in relazione i cittadini in difficoltà con i servizi sociali e sanitari, di prendersi cura, anche in modo diretto, di loro. Partner di questa iniziativa sono la Misericordia della Valdambra, l’associazione Radici, la cooperativa Sociolab, l’associazione culturale Dima e il Comune di Bucine. “Nelle prossime settimane attiveremo parteciperemo alla fase di accompagnamento prevista dal Bando che porterà alla stesura della proposta finale del progetto e alla successiva realizzazione”.
Betadue, questa volta nel ruolo di socia della Cooperativa Vallesanta, ricorda poi l’iniziativa – anch’essa finanziata dal GAL – che ha coinvolti produttori, associazioni e istituzioni del Casentino. L’idea è di lavorare a prodotti tipici originali e creativi che siano il frutto dell’integrazione della cultura del cibo dei singoli territori. Le zone coinvolte sono quelle dei comuni di Chiusi della Verna e di Ortignano Raggiolo. “Grazie agli incontri con i partner del progetto abbiamo individuato una serie di obiettivi specifici – ricorda Maria Rosa Ferri, Presidente di D’Appennino Rete di Imprese che ha curato la progettazione. Quindi il recupero dei terreni agricoli incolti e boschi abbandonati; la conservazione della diversità biologica con particolare attenzione ai prodotti locali quali la nocciola, la castagna, la patata ed il tartufo; l’aumento della competitività e la sostenibilità delle aziende agricole e agroalimentari; la coesione della comunità e la riduzione dello spopolamento delle frazioni di montagna”.

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