Liberazione Arezzo, Ghinelli: “78 anni dopo con lo stesso rispetto e riconoscenza” – Foto

Giugno 1944 – Aprile 1945: furono necessari undici mesi per liberare la Toscana dai nazifascisti. In Toscana la Resistenza segnò profondamente il senso di appartenenza fra cittadini e forme di autogoverno democratico dopo la dittatura fascista, gli anni della guerra e l’invasione nazista. Il giorno della Liberazione è rimasto una data fondamentale per tante città e paesi, per la storia e l’identità delle comunità locali. In quel giorno quasi sempre fu un gruppo di partigiani ad annunciare la fine dell’occupazione nazista. In Toscana gli eserciti alleati trovarono, per la prima volta in modo così esteso nel corso della loro risalita dal Sud, forme già costituite di autogoverno locale. La Liberazione venne salutata dal suono delle campane, dai falò sulle colline, dallo sventolio di vecchie bandiere. La popolazione tornò nelle strade, si accalcò nelle piazze. In alcuni casi città e paesi, una volta liberati, dovettero far fronte, ancora per giorni, alle insidie di un esercito in ritirata e allo sbando. Date ben vive nella memoria delle comunità, i giorni più lunghi della Toscana, quando finì l’epoca in cui “la notte s’invocava il giorno e il giorno era più torvo della notte“. Due giorni prima dell’ingresso delle truppe alleate ad Arezzo, il 14 luglio, la strage di San Polo, eccidio compiuto da militari tedeschi costato la vita a 65 persone fra partigiani e civili, compresi bambini, donne ed anziani. La strage fu compiuta dal 274º reggimento corazzato della 94ª Divisione di fanteria comandato dal tenente Wolf Ewert, e da un reparto della 305ª divisione di fanteria, guidata dal generale Hauck. I 16°/5° Lancieri della 6° Divisione Armata Britannica sono state le prime forze alleate ad entrare in Arezzo il 16 luglio 1944.

Stamani si è svolta la cerimonia per ricordare la Liberazione della città di Arezzo, alla presenza del Prefetto Maddalena De Luca e delle massime autorità civili e militari. Il Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli: “E’ ben chiara a tutti noi l’immagine simbolo che identifica la liberazione di Arezzo, quel carrarmato fotografato in Corso Italia accompagnato da uomini in festa per la ritrovata libertà e per la fine di una guerra atroce alla quale anche la nostra città ha versato un tributo pesante di sangue. 78 anni dopo, sempre con lo stesso rispetto e la stessa riconoscenza, ci ritroviamo per ricordare e rendere il giusto omaggio a chi, con il proprio sacrificio, ha reso possibile che anche la nostra città, così come l’intero Paese, riuscisse a risollevarsi dalle macerie e ripartire recuperando la speranza e la volontà negli ideali di democrazia e libertà che erano stati soffocati, e impegnandosi nella costruzione di un futuro, che è il nostro oggi, diverso e migliore“.

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Immagini catturate da pagine social Alessandro Ghinelli

I giorni della Liberazione: Provincia di Arezzo

Lucignano 2 luglio 1944
Cortona 3 luglio 1944
Foiano della Chiana 4 luglio 1944
Marciano della Chiana 4 luglio 1944
Monte San Savino 4 luglio 1944
Castiglion Fiorentino 12 luglio 1944
Civitella in Val di Chiana 15 luglio 1944
Arezzo 16 luglio 1944
Bucine 17 luglio 1944
Pergine Valdarno 17/18 luglio 1944
Laterina 18 luglio 1944
Montevarchi 19 luglio 1944
Terranuova Bracciolini 22 luglio 1944
Cavriglia 24 luglio 1944
San Giovanni Valdarno 24 luglio 1944
Monterchi 26 luglio 1944
Chiusi della Verna agosto 1944
Castelfranco di Sopra 2 agosto 1944
Pian di Scò 4 agosto 1944
Capolona 5 agosto 1944
Castiglion Fibocchi 7 agosto 1944
Subbiano 8 agosto 1944
Loro Ciuffenna 15 agosto 1944
Anghiari 16 agosto 1944
Talla 20 agosto 1944
Castel Focognano 20/25 agosto 1944
Chitignano 22 agosto 1944
Pieve Santo Stefano 23 agosto 1944
Caprese Michelangelo 24 agosto 1944
Bibbiena 28 agosto 1944
Badia Tedalda settembre 1944
Montemignaio settembre 1944
Ortignano Raggiolo settembre 1944
Poppi 2 settembre 1944
Castel San Niccolò 3/8 settembre 1944
Sansepolcro 4/8 settembre 1944
Pratovecchio 24 settembre 1944
Stia 24 settembre 1944
Sestino 1 ottobre 1944 

 

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