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venerdì | 25-04-2025

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Paolo Rossi, moglie Federica: “Gli ho detto ‘Vai…'”. La cerimonia a Vicenza, poi riposerà a Bucine

Nel momento in cui stava morendo e non se ne voleva andare, io l’ho abbracciato forte e gli ho detto Paolo, adesso vai, hai sofferto troppo. Staccati, lascia questo corpo e vai. Io crescerò le bambine e porterò avanti i nostri progetti. Tu hai fatto anche troppo e quindi si è addormentato in quel momento“.

Lo ha ricordato Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi parlando con i giornalisti davanti all’obitorio dell’ospedale Le Scotte di Siena. 

Ci siamo amati ogni giorno – racconta Federica – Paolo era stato ricoverato pochi giorni fa, ma tutto era iniziato un anno fa, improvvisamente, durante un viaggio alle Maldive dove avevamo deciso di rinnovare il nostro amore e di sposarci per la seconda volta.Tornati in Italia, la diagnosi. Sembrava una cosa assolutamente risolvibile. Poi sono arrivati altri problemi. Paolo si è rotto il femore, è stato operato alla schiena. È stata una terribile escalation. Nella nostra casa di Bucine, in provincia di Arezzo, abbiamo cercato di superare i problemi e lui sembrava più forte di prima. Quindi l’ultimo ricovero al Policlinico Le Scotte: aveva il tutore, liquido nei polmoni, ma niente avrebbe potuto farci pensare a un epilogo così improvviso, nessuno in famiglia se lo aspettava, né io né le mie bambine».

Federica Cappelletti, giornalista e scrittrice, aveva conosciuto Paolo Rossi nel 2003 a Perugia, alla presentazione di un libro da lei scritto sulla Juventus.

Non è facile riassumere in poche parole tutto quello che è stato Paolo – ha aggiunto la moglie di Paolo Rossi -. Una persona unica, piena di ottimismo anche nei momenti più difficili, una persona grande ma allo stesso tempo semplice. Una persona che mi ha insegnato tanti valori belli e li ha insegnati alle nostre figlie. Io dico che dopo Paolo Rossi si sopravvive. Quindi cercherò di fare questo“. ‘Lui era una persona che sapeva parlare allo stesso modo con i capi di Stato ma anche con le persone che incontravamo al supermercato. Questo era Paolo e questa la sua grandezza – ha anche detto -. Preferisco pensare che sia un arrivederci. Fare a meno di lui è veramente tanto. Ma dovrò farlo, gliel’ho promesso’. “‘Riporteremo Paolo in Toscana – ha concluso Federica Cappelletti -. Faremo la cerimonia e una camera ardente a Vicenza che era la sua città adottiva. Poi lo farò cremare in accordo con il figlio perché me lo voglio tenere sempre vicino”.

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