“Possiamo convivere con il lupo?”, se ne parla a Cavriglia

La presenza del lupo nel nostro territorio, tra il Valdarno ed i monti del Chianti, è ormai una certezza, confermata dai sempre più recenti avvistamenti. Tanti gli episodi simili nelle nostre province negli ultimi anni, per un fenomeno che accomuna ormai diverse zone della Toscana, da Firenze a Livorno, da Arezzo a Lucca.

“All’inizio degli anni Settanta in Italia sopravvivevano un centinaio di lupi, quasi tutti arroccati nelle montagne dell’Abruzzo. Cinquant’anni dopo, il lupo è tornato a colonizzare anche zone dove non si vedeva da più di un secolo, ha ripreso a popolare l’Italia: gli Appennini, soprattutto, le colline della Toscana, infine le Alpi, con sconfinamenti verso le città. È un “ritorno naturale”, favorito dal fatto che il lupo è una specie particolarmente adattabile, dall’inserimento di questo animale tra le specie protette, dal divieto di cacciarlo e dal progressivo abbandono delle montagne da parte dell’uomo. Le zone agricole pedemontane sono rimaste incolte e sono tornati a moltiplicarsi caprioli, cervi, daini, cinghiali. Il lupo ha ripreso a moltiplicarsi perché ha ritrovato un habitat in cui muoversi e prede da mangiare svolgendo il suo ruolo indispensabile di regolazione delle popolazioni di prede come i cinghiali” (Luigi Boitani).

Pertanto il lupo, pur rappresentando, tuttora, nell’immaginario di molte persone l’essenza stessa di ferocia e malvagità, è gradualmente divenuto una testimonianza tangibile di una elevata naturalità e ‘salute’ dei nostri boschi. Ma questa insolita presenza suscita interessi diversi e spesso contrastanti. Infatti, per ampi settori della popolazione rurale e venatoria esso rappresenta uno scomodo competitore, un elemento di conflitto con le attività umane. Un grave problema per tutte le aziende che lavorano nel mondo agricolo e dell’allevamento. Recentemente si sono moltiplicate assemblee pubbliche, denunce degli allevatori e delle associazioni di categoria, che hanno chiesto alla Regione Toscana (presso cui è istituita la Task force lupo, che si occupa anche della gestione delle popolazioni ibridi cane lupo e cani incustoditi) di affrontare il problema con un approccio scientifico, ascoltando gli esperti. 

La speranza ha dichiarato Sonia Tognazzi (Assessore all’Ambiente del Comune di Cavriglia, che ha patrocinato l’iniziativa) è che incontri come questo possano aiutare le autorità competenti a ricercare una soluzione concreta-ispirata alla cultura della convivenza col lupo e al mantenimento del difficile equilibrio tra natura selvatica e presenza umana – che soddisfi tutte le parti interessate dal fenomeno. 

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