Pronto Donna, in aumento gli interventi del Centro Antiviolenza: 181 richieste di aiuto da inizio anno

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’Associazione Pronto Donna – Centro Antiviolenza ha condiviso un’analisi sui dati raccolti nell’ultimo anno e ha presentato le principali novità del 2025. La presidente Ursula Armstrong ha annunciato l’inaugurazione della nuova sede a maggio, uno spazio rinnovato e strutturato per rispondere in modo più efficace alle esigenze delle donne in difficoltà. Tra le novità, un’area dedicata ai colloqui per madri con bambini piccoli, una sala formazione e un nuovo servizio di Pronta Accoglienza, che offrirà ospitalità alle donne in uscita dall’emergenza, in attesa di una sistemazione più stabile in Casa Rifugio o in altre strutture di accoglienza.
L’Associazione prosegue il suo impegno nella sensibilizzazione nelle scuole, attraverso progetti mirati realizzati in collaborazione con gli istituti scolastici e con il progetto Edulist – “Educare Liberi da Stereotipi”, finanziato dalla Regione Toscana e coordinato dalla Provincia di Arezzo. Un’altra iniziativa importante è l’ampliamento della Biblioteca di genere del Centro Antiviolenza, grazie alla sinergia con il Comune di Arezzo. Inoltre, partirà un nuovo corso di formazione per operatrici e attiviste, aperto sia a chi desidera fare volontariato sia a chi è interessata a lavorare con l’Associazione.
Dati in crescita: più richieste di aiuto e un fenomeno sempre più complesso
La Direttrice Elisa Serafini ha illustrato i dati raccolti dall’osservatorio del Centro, che confermano un trend in crescita nelle richieste di aiuto. Nei primi mesi del 2025, si sono rivolte al Centro 181 donne, un dato superiore rispetto alle 170 dello stesso periodo del 2023. Nel 2024, il totale delle donne accolte è stato di 435, con un aumento del 46% rispetto all’anno precedente.
Un dato significativo riguarda l’autonomia con cui le donne arrivano al Centro: nel 36% dei casi, sono loro stesse a chiedere aiuto, segno sia della crescente visibilità del servizio sul territorio, sia di una maggiore consapevolezza del problema. Le donne che si rivolgono al Centro appartengono a un ampio spettro di età, con la più giovane di 18 anni e la più anziana di 80, mentre la fascia più rappresentata è quella tra i 31 e i 50 anni (62%).
La maggior parte delle donne accolte ha cittadinanza italiana (64%) e nella quasi totalità dei casi (90%) subisce violenza da parte di un partner o ex partner. Un aspetto spesso sottovalutato riguarda i figli e le figlie delle vittime di violenza: nel 2024, oltre alle 435 donne, il Centro ha registrato anche la presenza di 313 minori coinvolti.
I percorsi di uscita dalla violenza sono lunghi e complessi, richiedendo molteplici colloqui e consulenze. Le situazioni di emergenza, che necessitano di un intervento immediato, sono state 36 nel 2024, pari a solo l’1% del totale, un dato in linea con gli anni precedenti.
Accoglienza: più spazi per le donne sole e un impegno costante
Le strutture di accoglienza del Centro Antiviolenza sono articolate su più livelli di protezione: dall’emergenza, alla Pronta Accoglienza, fino alla Casa Rifugio e alla Seconda Accoglienza. La coordinatrice Angela Greppi ha evidenziato che, nel 2024, sono stati attivati 16 percorsi di ospitalità per 11 donne, di cui 7 sole e 4 con minori (per un totale di 6 bambini accolti).
Un dato significativo è il crescente numero di donne sole che necessitano di protezione, spesso madri di figli ormai autonomi o senza figli. Alcune hanno usufruito solo della Casa Rifugio, mentre altre hanno proseguito il percorso nelle Case di Seconda Accoglienza. In totale, nel 2024, l’Associazione ha garantito 2413 giorni di ospitalità alle donne accolte.
L’incremento delle attività e dei servizi del Centro rappresenta una risposta concreta a un fenomeno in continua evoluzione. L’Associazione Pronto Donna ribadisce il proprio impegno nel garantire supporto, protezione e percorsi di autonomia a tutte le donne vittime di violenza, con l’obiettivo di costruire una rete sempre più efficace per contrastare questa emergenza sociale.