Quattro ragazzi dell’Isis Fermi di Bibbiena in mezzo al fango della Piana fiorentina
A fornire loro la motivazione e a fare da collante attivo, è stata la comune fede calcistica, ovvero l’amore per la Fiorentina; ma a dare loro il sostegno è stata anche la loro scuola, che ha ravvisato in questo proposito un motivo di orgoglio e di esempio per tutti.
Così i quattro giovani hanno preso contatti con la Curva Fiesole, il cuore pulsante della tifoseria viola e grazie a loro direttamente con i territori colpiti.
Il resto è stato frutto di una loro autonoma iniziativa e personale organizzazione che li ha portati a procurarsi tutto il materiale necessario e a partire per San Piero a Ponti, uno dei luoghi simbolo di questa tragedia ambientale e umana.
Sul posto ad attenderli hanno trovato altri tifosi che si erano dati come punto di ritrovo un circolo ricreativo.
Quello che riportano è il racconto che nessuno forse ci ha mai fatto, perché mediato dal cuore e dalle emozioni di quattro giovani che si sono resi disponibili all’aiuto sentendosi solidali e vicini ai loro coetanei.
La situazione che abbiamo trovato era disastrosa – raccontano insieme, ancora commossi – tanta gente disperata che aveva perso tutto. Molti ci guardavano e ci chiedevano perché ci trovassimo lì. Abbiamo risposto che ci sentivamo il dovere morale di essere presenti e di dare una mano”.
I quattro ragazzi continuano così il loro racconto: “C’erano ammassi di cose, di roba in ogni parte, strade, fondi, garage, case. Noi ci siamo presi cura in particolare di una casa che era stata invasa da fango e cose di ogni tipo. Il garage che abbiamo liberato era di due persone anziane che non facevano altro che ringraziarci. A riguardarci oggi dopo alcuni giorni dall’esperienza, possiamo dire di aver fatto il nostro dovere in un momento di bisogno, che tutti dovrebbero farlo e che siamo orgogliosi perché queste esperienze fanno crescere, ti cambiano sempre un po’. Incontrare delle persone che hanno perso tutto e che sembra quasi abbiamo perso anche la forza per andare avanti, è molto bello e insieme molto forte come impatto”.
Con l’ironia della loro giovane età hanno scherzato, come avevano fatto sul luogo, sul fatto che i due signori che avevano aiutato, erano interisti ma “che è stato ancora più bello così”.
“Ci siamo sentiti utili, ci siamo sentiti importanti e non sempre è così, visto che spesso si sentono cose molte diverse sui giovani”, commentano.
Accanto ai momenti di duro lavoro, di sudore, di scoraggiamento, ci sono stati anche tanti momenti di gioia come l’incontro con tantissimi altri ragazzi e ragazze della loro età, e qualche piccola disavventura divertente che raccontano così: “Gianmarco si era dimenticato di portare il cambio e nel pulmino, al ritorno, per evitare di sporcare coil fango tutto quanto, si è dovuto infilare letteralmente dentro un sacco dell’immondizia nero. E’ stato divertente. E’ tra l’orgoglio, la stanchezza felice ma soprattutto le risate, che siamo tornati in Casentino”.
Il loro Dirigente Maurizio Librizzi e tutta la scuola si sono stretti in un abbraccio intorno ai loro compagni che, coraggiosamente e con spirito di intraprendenza, hanno voluto portare il loro personale contributo a qualcosa che ha colpito popolazioni molto vicini al Casentino.
I giovani e il loro spirito di intraprendenza e solidarietà sono stati evidenziati in un post anche dal Sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli che li ha voluti ringraziare pubblicamente.
Il calcio, lo sport bello, sanno creare delle strane e inattese magie come questa.