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domenica | 27-04-2025

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San Severo, ricordo di un eccidio

Intorno alle ore 10 di quel giorno, infatti, un gruppo di quindici militari tedeschi eseguì un rastrellamento. A San Severo vivevano circa tredici famiglie di contadini, boscaioli e carbonai, ma in quel periodo il numero degli abitanti era stato rimpinguato dagli sfollati della città. I soldati arrestarono venti uomini accusati senza prove di far parte delle bande partigiane o di proteggere la loro clandestinità, ne rilasciarono solo tre e accompagnarono gli altri in un vicino boschetto, dove li finirono a colpi di mitraglia. I diciassette trucidati avevano un’età compresa tra 17 e 67 anni. Ancora oggi un monumento in pietra e marmo di fronte alla chiesa romanica di San Severo ricorda quel crimine.
Per l’occasione la band Casa del Vento proporrà alcuni brani del suo repertorio, compresa la canzone “Notte di San Severo” del 2001, tratta dall’album “900” e dedicata proprio all’eccidio. Tra le fila della band aretina, nota per l’impegno sociale e per le collaborazioni con la sacerdotessa del rock Patti Smith, figurano infatti i cugini Luca e Sauro Lanzi, che nel massacro persero il nonno paterno Silvestro.
Durante l’evento sarà allestita anche una mostra fotografica di Lorenzo Nasi, che attraverso le intense immagini racconterà i volti e le storie di alcuni partigiani che contribuirono ad affrancare Arezzo dal giogo nazifascista.
Modererà l’iniziativa il giornalista culturale Marco Botti, che nel corso del pomeriggio racconterà ai presenti la storia della località che affonda le origini nell’alto medioevo, i terribili fatti del 1944 e come nacque il monumento ai caduti, voluto nel 1952 da un comitato formato dalla Sezione Combattenti e Reduci di Staggiano e dalla Parrocchia di Pomaio e San Severo.
L’evento è organizzato da La Fattoria in Cammino di Elena Palazzini e Io Vivo Poti, comunità rurale rappresentata da Michele Buresti, con il patrocinio di Anpi Provinciale di Arezzo. Il pomeriggio si concluderà con una merenda a offerta, il cui ricavato andrà a sostegno di “Ricordo di un eccidio”, appuntamento estivo che intende ridare voce a quelle persone che morirono o rimasero segnate per sempre dalla strage nazista.

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