Si è spento Adriano Angerilli, il “Capitano della Foresta”. Con lui se ne va una parte di storia del Corpo Forestale dello Stato

Il gen. Adriano Angerilli si è spento lunedì 28 giugno nella sua casa di Arezzo. Aveva compiuto 103 anni a marzo ed era originario di San Ginesio, nelle Marche. La sua prigionia nel campo di Hereford, Texas, luci ed ombre, è diventata la tesi della sua 2° laurea conseguita all’età di 80anni e poi il libro “Hereford, Texas: onore e filo spinato”. E’ stato uno dei costruttori della cappella votiva del campo di Hereford, che ha rivisto nel 2009 in occasione della cerimonia di rieducazione.
Onore e Patria, i suoi valori. Ricordiamo il suo impegno come dirigente nel corpo forestale di Arezzo, per il rimboscamento e consolidamento del territorio e per aiutare le comunità montane spesso dimenticate. Vasti territori che controllava personalmente con lunghe camminate a piedi, forse il segreto della sua longevità e lucidità fino all’ultimo.

La nota di cordoglio della Regione Carabinieri Forestale Toscana Corpo di Arezzo:

“Ci ha lasciato alla ragguardevole età di 103 anni, vissuti intensamente e la cui memoria resta scritta in modo indelebile nel profilo stesso del territorio della provincia di Arezzo, in virtù degli ingentissimi lavori di bonifica montana, dei rimboschimenti e delle sistemazioni idraulico forestali che proprio Angerilli, nell’arco del suo impegno professionale, condusse con competenza e rigore a salvaguardia del territorio, mettendo a frutto le risorse che nel secondo dopoguerra lo Stato aveva destinato al recupero della montagna. Lavori che, oltre al riassetto ambientale, significarono anche occupazione e dignità per tante e tante persone residenti nelle comunità più disperse ed isolate dell’Appennino, che ebbero opportunità di sostentamento negli anni particolarmente difficili precedenti al boom economico, impiegate nei cosiddetti “cantieri scuola” che il Corpo Forestale dello Stato dell’epoca realizzò diffusamente nelle nostre montagne.

L’effetto di quell’opera possiamo riconoscerlo ed apprezzarlo ancor più oggi, secondo il metro “forestale”, i cui processi travalicano necessariamente le abituali prospettive dell’uomo.

Siamo riconoscenti al collega ed all’uomo, che anche dopo aver concluso il servizio, si dedicò con generosità e riservatezza a dare assistenza a persone anziane e sole ricoverate al S. Donato, come infermiere volontario, confermando nel suo agire lo spirito di servizio sempre prodigato a favore della collettività.

Il Comandante delle Unità Forestali, Ambientali ed Agroalimentari dei Carabinieri, Gen D. Antonio Pietro Marzo ha ricordato in un messaggio alla famiglia la valorosa figura di Uomo e di Dirigente del Comandante Angerilli, che resterà per sempre nella storia del Corpo Forestale dello Stato e nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e il privilegio di lavorare assieme”.

Immagini: da Facebook

Articoli correlati