Torre di Castelluccio, Giani propone la ricostruzione
L’abbattimento della Torre tramanda però anche un atto di eroismo di due castelluccesi, Paperini e Baldini, che, mettendo a repentaglio la propria vita, tagliarono la miccia di un’altra bomba che doveva far saltare tutta la parte alta del Castelluccio con la strada di collegamento con Capolona .
Alla giornata è stato presente anche il Presidente della regione Eugenio Giani che ha dichiarato:
“Io ritengo che la cultura della memoria sta proprio nel cogliere quello che accadde 80 anni fa. La liberazione della Toscana è una storia di drammi, in tutto 4.500 persone uccise. E parlo non dei soldati o dei partigiani, parlo di persone civili, innocenti. Ma penso anche a coloro che qui cercarono almeno di salvare il salvabile, interrompendo quello che era la miccia che avrebbe distrutto tutto il borgo. Una storia drammatica, ma contemporaneamente un atto di eroismo. E’ importante la cultura della memoria per cogliere quello che qui c’era, in questo caso una torre medievale del 1300 di 15 metri di altezza, che dominava un po’ tutta la vallata in questo punto strategico della Val d’Arno. Questa targa che ne ridefinisce un po’ le caratteristiche e ci propone una fotografia, è un contributo alla riappropriazione di luoghi, della propria identità, alla volontà di mantenere questi luoghi ancora con le condizioni per vivervi, per contrastare lo spopolamento, per contrastare quello che è l’affievolirsi dell’attrazione della campagna. Faremo anche una legge sulla “Toscana diffusa”, per avere quelle misure che aiutano le persone che abitano in quelli che sono i luoghi densamente meno abitati della Toscana a rimanere a vivervi, a mantenere i loro presidi di identità storica, come in questo caso la Pro Loco ha voluto fare insieme all’Amministrazione comunale qui a Capolona, nella località Castelluccio, dove sappiamo che dal 1200, 1300 vi era una grande attività di vitalità umana.”
Una storia, quella della Torre di Castelluccio, simile a altre in Toscana. Secondo il Presidente Giani sarebbe interessante ricostruirla: “Questi sono presidi che danno il senso di quello che è il territorio nella sua vivibilità. Io rifarei queste torri, qui, come nella provincia di Siena, a Montisi, dove, in un analogo episodio, fu distrutta la bellissima torre fatta dagli stessi scalpellini che avevano realizzato la Torre del Palazzo Civico di Siena o a Montopoli, in provincia di Pisa, o in altri luoghi. Non è un problema economico, perché lo potremmo fare. Devo dire che finora ho visto molto scetticismo da parte delle autorità tutori sul ricostruirle a distanza di tanti anni, mi riferisco alle sovraintendenze.”
Francesca Romanelli, presidente della Pro Loco di Castelluccio, che insieme a tutto il suo gruppo ha progettato la targa e la mostra fotografica che mette in rilievo il paese al tempo di ieri: “I bambini non sanno la storia del loro paese, tra poco non avremo neanche più testimonianze orali, quindi abbiamo voluto lasciare un ricordo a memoria d’uomo, ma abbiamo voluto anche una conferenza che trattasse delle caratteristiche della Torre medievale , con Simone de Fraja, del periodo della Liberazione nel nostro territorio, con Saida Grifoni, concludendo con Baldo Baldini, che a sei anni ha vissuto il momento del passaggio del fronte e dell’abbattimento da parte dei tedeschi della torre”.
Soddisfazione da parte di Mario Francesconi, Sindaco di Capolona: “Tutte le nostre proloco ci aiutano a valorizzare il territorio, nell’ambiente, nella cultura e nella storia, come nel caso di questa di Castelluccio, dove è stata installata una targa che raffigurata una torre che purtroppo è stata abbattuta il 17 luglio del 1944 dai tedeschi per rallentare il passaggio degli alleati che stavano liberando il nostro territorio e tutta l’Italia. Un abbattimento che ha cambiato il volto del paese. Un ricordo che deve servire a trasmettere alle nuove generazioni messaggi di pace, alimentando la voglia di rispetto e libertà .”
Della Torre rimane solo il basamento e poco più, posto all’interno di una proprietà privata che tutt’ora ne coltiva la memoria, mantenendola al meglio e ospitando scolaresche di Castelluccio per tramandarne la storia.