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martedì | 11-02-2025

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Casentinese, 37 anni: ha ucciso Maria Venancio de Sousa. Ha confessato, si trova in carcere

Dopo serrate indagini condotte dalla Squadra Mobile e dalla Polizia Scientifica, il pm Chiara Pistolesi ha firmato lo stato di fermo di un italiano di 37 anni, residente in Casentino. È stato interrogato per ore dalla pm Chiara Pistolesi, che lo ha posto di fronte a prove inoppugnabili e alla fine ha raccolto la sua confessione: messaggi, telefonate e immagini delle telecamere di video sorveglianza, collocano l’uomo in via Andrea Della Robbia nel giorno e nell’ora dell’omicidio. In particolare, risulta che il casentinese sia l’ultimo ad averla incontrata. Per questo è stato convocato in questura e sottoposto ad un lungo interrogatorio.

L’arrestato, come confermato dall’autopsia, non avrebbe avuto rapporti sessuali con la vittima. Però nel telefono di Maria, ritrovato sulla scena del delitto e dall’analisi dei tabulati telefonici, sarebbero state ritrovate le chiamate e i messaggi che conducono al 37 enne casentinese. Sarebbe quindi stato lui l’ultimo ad incontrare Maria Aparecida Venancio De Sousa, brasiliana di 60 anni trovata senza vita nella sua abitazione in via Della Robbia ad Arezzo: legata e con ferite alla testa e al collo.

La donna, nella notte tra lunedì 25 e domenica 26 agosto, ha aperto la porta al suo assassino. Non sono stati trovati segni di effrazione. Evidentemente lo conosceva, oppure si fidava. Quindi il casentinese era un cliente, probabilmente abituale, di Maria. La polizia scientifica aveva lavorato a lungo in camera da letto e in tutto l’appartamento per raccogliere ogni elemento utile, in particolare tracce ematiche ed impronte per risalire al DNA e all’identità dell’assassino. Poi c’è stata una lite all’origine della violenta azione del casentinese che l’ha colpita alla testa con un tubo di ferro, strangolata e legata al letto. Fin da subito le indagini avevano portato ad escludere l’esito drammatico di un gioco erotico finito male.

Posto di fronte ai riscontri oggettivi, l’omicida ha ammesso le proprie responsabilità. Il 37 enne è stato quindi arrestato dalla Squadra Mobile guidata da Francesco Morselli e tradotto in stato di detenzione presso il carcere San Benedetto di Arezzo, dove ora lo aspetta la convalida dell’arresto.

 

 

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