“Coltivava marijuana non per spaccio ma per uso medico”, assolto Walter De Benedetto
La vicenda era iniziata due anni fa con un blitz dei Carabinieri nella sua abitazione a Ripa di Olmo, immediata periferia di Arezzo. Nel sopralluogo i militari avevano scoperto, probabilmente su segnalazione dei vicini di casa, una serra adibita a coltivazione di piantine di cannabis, sostanza che serviva e serve a De Benedetto per lenire i dolori lancinanti, in quanto la quantità fornita dal servizio sanitario (un grammo al giorno) non era sufficiente. Con lui fu denunciato un amico che lo aiutava ad innaffiare le piante, che è stato condannato ad un anno e due mesi. L’udienza di stamani si è svolta senza De Benedetto, a causa dell’aggravarsi delle sue già precarie condizioni di salute: 49 anni, soffre di artrite reumautoide, una malattia rara altamente invalidante che causa forti e costanti dolori. Walter era riuscito ad essere presente all’udienza dello scorso 23 febbraio, ma nel frattempo la malattia si è aggravata. Il giudice ha riconosciuto le ragioni di Walter, difeso dagli avvocati Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti, usciti dall’aula tra gli applausi: “Ce l’abbiamo fatta, Walter è stato assolto perché dichiarato non colpevole di voler spacciare quanto invece aveva necessità di consumare per uso terapeutico”. Poi hanno comunicato a De Benedetto l’esito favorevole della sentenza, raccogliendo il suo primo commento: “”Sono felice, finalmente, me lo sentivo, sempre stato fiducioso nella magistratura”. Walter è stato assolto, ma il problema rimane irrisolto per molte altre persone, come hanno tenuto ad evidenziare le associazioni che lo sostengono, tra cui ‘Meglio Legale’ e l’Associazione Luca Coscioni, presenti di fronte al tribunale di Arezzo e che hanno inscenato sit in altre 18 città italiane. La battaglia è portata avanti, tra gli altri, anche da Caterina Licatini del Movimento 5 Stelle e Riccardo Magi di +Europa, presenti alla lettura della sentenza. La richiesta unanime: aprire la produzione di cannabis terapeutica anche a privati, semplificare la burocrazia e formare i medici. Perché, come ha sempre detto Walter durante la sua battaglia, “il dolore non aspetta”. Durante il sit in al Tribunale di Arezzo si sono esibiti i “Matti delle Giuncaie” con la canzone “Matto” di Erriquez, voce della Bandabardò, scomparso dopo lunga malattia lo scorso 14 febbraio.
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