Esplosione in deposito Eni a Calenzano: 5 morti, 26 feriti. Si indaga per omicidio colposo plurimo. Mercoledì sciopero e lutto regionale
Recuperati i dei tre dispersi tra i detriti e le ferraglie del deposito Eni di Calenzano, dove la mattina del 9 dicembre alle 10.30 si è verificata una violenta esplosione. Il bilancio dei morti sale così a cinque. Omicidio colposo plurimo sarebbe una delle ipotesi di reato per le quali la procura di Prato ha aperto un’inchiesta. Dall’Arpat: ““Nessun prelievo di campioni al suolo”. Intanto i sindacati Cgil, Cisl e Uil della provincia hanno proclamato sciopero generale per domani di 4 ore. Sarà giornata di Lutto regionale.
Intorno alle 10.30 del 9 dicembre è avvenuta una fortissima esplosione nel deposito Eni di Calenzano (Firenze) che ha provocato un segnale registrato dalle stazioni sismiche della Rete sismica nazionale dell’Ingv, che ha permesso di localizzare la zona in cui è avvenuta l’esplosione e di stimare una magnitudo equivalente pari a 0.9. Il bilancio è drammatico: cinque morti, i feriti sono 26. Mezzi di soccorso del 118 e Vigili del fuoco al lavoro, nove squadre impegnate nelle operazioni di spegnimento. Giunti rinforzi dai comandi di Prato e Livorno.
Inchiesta non solo per omicidio plurimo
Omicidio colposo plurimo sarebbe una delle ipotesi di reato per le quali la procura di Prato ha aperto un’inchiesta dopo l’esplosione al deposito Eni di Calenzano, comune in provincia di Firenze che ricade però sotto la giurisdizione della magistratura pratese. Da quanto appreso ci sarebbe almeno anche un’altra contestazione. Dalla procura però non trapela alcuna informazione su quale sia l’altro titolo di reato e se siano già state iscritte delle persone nel registro degli indagati.
Arpat
“Grazie alla limitata durata dell’evento, si stima che la nube si sia dispersa in quota in tempi relativamente brevi e di conseguenza, le concentrazioni in aria a livello del suolo, sono state ritenute trascurabili. Per tali motivi non si è ravvisata la necessità di prelievo di campioni al suolo“. Lo fa sapere Arpat in una nota a proposito dell’esplosione di ieri al deposito Eni di Calenzano (Firenze).
Una prima ricostruzione dell’incidente
C’è una prima dinamica per l’esplosione al deposito Eni di Calenzano. Gli investigatori hanno ricostruito che tutto è partito nella zona dove si trovano 9 silos pieni di carburante per il rifornimento dei mezzi. Questa mattina c’erano sette auto cisterne in fila per fare rifornimento. «Tutto sembrava essere tranquillo – ha riferito un testimone ai carabinieri – quando c’è stata una fuoriuscita da liquido da un mezzo». Sull’innesco dell’esplosione non c’è ancora chiarezza.
Evacuate 15 aziende
«Ci sono 15 aziende nei dintorni che sono state evacuate a scopo cautelativo e che hanno subito danni. Sono in corso valutazioni per capire se si può tornare a lavorare in quei luoghi. Le scuole del territorio sono invece tutte aperte e Arpat è rassicurante sulla qualità dell’aria. La colonna di fumo densa che si è sviluppata era anche molto calda e si è alzata molto. Il vento era piuttosto importante oggi, e quindi si è tutto disperso e non ci sono problemi per la qualità dell’aria».
Lo ha detto l’assessora regionale alla Protezione civile Monia Monni.
La procura: “Aperta un’inchiesta”
La procura di Prato ha aperto un inchiesta
“per appurare ventuali responsabilità penali” e ha delegato le indagini al comando provinciale di Firenze dei carabinieri. Nominati anche, spiega sempre la procura, “alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per accertare le cause dell’esplosione”. Aggiunge il procuratore Tescaroli: “Abbiamo richiesto intervento dell’Arpat e della Asl Toscana centro per evidenziare i profili di possibili responsabilità sul luogo teatro dell’esplosione”.
Lutto regionale
Mercoledì prossimo 11 dicembre sarà giornata di lutto regionale per le vittime dell’esplosione avvenuta questa mattina nel deposito carburanti Eni a Calenzano (Fi). Lo ha annunciato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, al termine della riunione odierna di giunta.
“Le bandiere degli edifici della Regione saranno esposte a mezz’asta per l’intera giornata e verranno listate a lutto”,
ha spiegato il presidente Giani che invita gli enti locali e gli enti decentrati dello Stato aventi sede in Toscana ad aderire alla giornata di cordoglio.
I sindacati proclamano 4 ore di sciopero per mercoledì
«Basta morti sul lavoro: Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze proclamano uno sciopero generale provinciale di 4 ore, a fine turno, per mercoledì 11 dicembre con manifestazione dalle 14.30 alle 16.30 in una area a Calenzano da definire». È quanto riferiscono i sindacati, in una nota, in relazione all’esplosione avvenuta nello stabilimento Eni di Calenzano. «Cgil, Cisl, e Uil di Firenze esprimono dolore per la tragedia, cordoglio per le vittime, vicinanza ai feriti e ai familiari, gratitudine verso i soccorritori, oltre a tanta rabbia per quello che è successo – aggiungono le organizzazioni sindacali – siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti. Quello che è successo è inaccettabile, attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto. Senza sicurezza non c’è lavoro, non c’è dignità, non c’è vita».
Due giorni di lutto cittadino a Calenzano
Due giorni di lutto cittadino a Calenzano, oggi e domani, a seguito del tragico incidente al deposito Eni. Tutti gli eventi in programma sul territorio sono sospesi. “In accordo con la prefettura e l’unità di crisi si dà indicazione alle aziende con sede all’interno dell’area interessata dall’incidente di terminare il turno in corso e non attivare il turno pomeridiano – precisa l’amministrazione – il palazzetto dello sport e la piscina comunale resteranno chiusi oggi e domani”.