I soliti idioti criminali

“Facciamo appello al buon senso pubblico perché simili gesti non si ripetano mai più”, questo l’appello lanciato dalla Misericordia.
È inqualificabile come una persona o le persone che l’hanno compiuto l’insensato gesto di aver reso inutilizzabile un impianto di defibrillatore DAE posizionato in apposita colonnina a fianco dell’ingresso della Misericordia di Arezzo al numero 143 di via Garibaldi ad Arezzo.
Un atto di puro vandalismo che evidentemente non ha considerato di aver sottratto in questo modo barbaro un’apparecchiatura salvavita all’intera comunità!
Probabilmente un calcio o una percussione con qualche oggetto pesante ha infranto il vetro di protezione dello strumento e messo fuori uso l’apparecchiatura custodita al suo interno perché sia sempre pronta all’uso, nel malaugurato caso che un malore grave nei paraggi rendesse indispensabile impiegarla. Mentre ora nessuno potrà più usufruirne, almeno non finché non sarà stata almeno revisionata, ripristinato il vetro e ricollocato lo strumento.
E poco o tanto che sia il tempo che ci vorrà, sarà comunque un lasso di tempo in cui la preziosa cardio-protezione normalmente fornita a tutti dallo strumento non sarà più disponibile.
Ci auguriamo che pubblicare e mettere all’indice questo accaduto – che non esitiamo a definire “criminale” verso le persone prima che contro la legge – serva affinché nessun altro gesto scellerato del genere venga mai più compiuto.
Naturalmente la Misericordia di Arezzo opererà per un immediato ripristino dell’apparecchiatura o – più probabilmente e prudenzialmente – per una sua sostituzione in toto, in modo da rendere di nuovo cardio protetta una zona strategica del centro, in cui ogni giorno insistono scuole, uffici, parcheggi ecc. Ma in contemporanea chiede il sostegno della cittadinanza tutta, invitando chi può a rilanciare la nostra azione di… aiutarci ad aiutare!
“Chi lo desidera può rivolgersi in orario ufficio al nostro telefono 0575 24242 oppure scrivere all’email info@misericordiaarezzo.it
Vi aspettiamo!”.
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