Intervento Forestale a Streetfood, Ricciarini: “Su 26 attività presenti, solo una è stata verbalizzata”
![1568579960_Ricciarini](https://www.arezzo24.net/wp-content/uploads/news/2019/09/1568579960_Ricciarini.jpg)
“Ho voluto aspettare l’estinguersi dell’ “incendio” mediatico – dichiara Massimiliano Ricciarini, presidente dell’Associazione Culturale Streetfood – “divampato” a seguito di un comunicato stampa diramato dal corpo forestale dei Carabinieri dopo il loro controllo ispettivo tra i partecipanti dell’evento Streetfood Village al Parco il Prato di Arezzo all’avvio dello stesso in data di venerdì 13 settembre”.
“Prima di rendere pubblica la notizia, due redazioni di quotidiani aretini: prima La Nazione cronaca di Arezzo e poi Corriere di Arezzo, mi hanno intervistato per un doveroso e legittimo rispetto del contraddittorio, cosa che non è avvenuta da parte di redazioni di notiziari online”.
“La Nazione di Arezzo – prosegue Ricciarini – è entrata ancor più nel dettaglio dando voce anche al diretto interessato, citato nel comunicato del Corpo Forestale dei Carabinieri, ovvero il titolare dello stand argentino La Gueya, vittima di quello che è stato definito un blitz. Blitz è una parola che fa notizia di per se’ ma i militari hanno semplicemente svolto il loro lavoro come è giusto che sia anche se – citando il film Sliding Doors e i Monty Python – nessuno si aspetta l’inquisizione Spagnola. Chi svolge attività di somministrazione di alimenti e bevande deve avere i titoli per farlo ed è giusto che sia soggetto anche a controlli nell’interesse e tutela del fruitore finale, il pubblico”.
“In quanto organizzatore – specifica il presidente dell’Associazione Streetfood – sono stato soggetto anche io a verifica nel contesto dell’ispezione di venerdì 13 e mi sono messo a totale disposizione, pur non potendo ricevere direttamente dai militari impegnati nel controllo ispettivo, dettagli sulla dinamica dei fatti la sera stessa dell’ispezione in quanto a loro dire si trattava di informazioni riservate”.
Tuttavia dette informazioni sono state poi rese pubbliche alla stampa direttamente dallo stesso Corpo Forestale dei Carabinieri.
Per interesse personale e per i rapporti che ho da un anno con il diretto interessato, il titolare dello stand argentino, ho voluto approfondire la questione, ho chiesto “lumi” a lui direttamente perché in tutti gli eventi streetfood in giro per l’Italia da me organizzati e ai quali lui ha partecipato, non solo non si è mai verificata una situazione simile ma addirittura ho ricevuto complimenti per la sua serietà professionale, pulizia, igiene e tante altre qualità che ogni operatore del settore deve avere a prescindere. Stessa chiacchierata è avvenuta con lo stand messicano dal cui titolare ho avuto conferma che non ha ricevuto alcun verbale e alcuna sanzione dopo il controllo dei carabinieri.”
Sono dieci anni che organizzo eventi sul tema cibo di strada in forma itinerante, sono stato il primo in Italia dopo aver fondato l’Associazione nel 2008 e aver iniziato a parlarne dopo una ricerca di Master nel 2004, registrando un marchio “Streetfood” (quello con la tendina”) e un dominio internet www.streetfood.it nel 2005.
Mi fa piacere che nella nota stampa del Corpo Forestale dei carabinieri si sia fatto riferimento al buon nome dell’Associazione Streetfood da me rappresentata e degli eventi da noi organizzati. Mi fa piacere – non certo per il titolare dello stand argentino – che sia stato evidenziato che su 26 attività presenti all’evento solo 1 è stata interessata da un verbale.
In ogni evento (uno a settimana circa da marzo a novembre di ogni anno) mi prodigo con i colleghi dell’associazione Streetfood di adempiere ad ogni obbligo per ottenere l’autorizzazione allo svolgimento di un evento Streetfood in questa o quella città. Non sono io a dover dare spiegazioni riguardo ai controlli effettuati nei due stand, non sono io a dover rispondere dei verbali e contestazioni a quelli rivolti, sarà loro cura e interesse dare spiegazioni e rispondere nelle opportune sedi se riterranno opportuno farlo.
Dall’esperienza che mi sono fatto in dieci anni di organizzazione eventi sul tema “cibo di strada” (somministrazione alimenti e bevande) so che controlli ispettivi da parte di autorità competenti in tema di prevenzione del rischio, o di pubblica sicurezza o di quant’altro, avviene a campione o a seguito di segnalazioni di terzi. Mi fermo qui ma qualcuno ha esagerato”.