Intossicazione da monossido di carbonio: una donna di 51 anni al Pronto Soccorso, un bambino in camera iperbarica
E’ stato attivato alle ore 7.00 il 118 della ASL TSE ad Arezzo, in località San Marco Villalba, a seguito di un’intossicazione da monossido di carbonio. Una donna di 51 anni e un minore sono stati trasportati in codice 2 al Pronto Soccorso del San Donato di Arezzo. Sul posto sono intervenuti Croce Rossa Italiana di Arezzo e vigili del fuoco. Il minore è stato poi trasferito al Meyer di Firenze per eseguire il trattamento in camera iperbarica.
Alcune accortezze da tener presente nell’uso dei sistemi di riscaldamento che richiedono una combustione diretta (caldaie, stufe, bracieri, camini e simili).
Due sono le tipologie di rischio presenti, quelli connessi alla fonte di calore e quelli ancora più minacciosi dovuti alla emissione dei prodotti della combustione (fumo e gas) tra i quali è sicuramente presente l’ossido di carbonio. Un gas estremamente pericoloso e difficilmente riconoscibile (è inodore, insapore ed incolore).
Per ogni situazione in cui è presente una combustione è necessario assicurare una perfetta evacuazione dei fumi e garantire la presenza di ossigeno cioè di aria proveniente dall’esterno per assicurare una perfetta e regolare combustione sia che a bruciare è del gas sia che si tratti di legna o altro combustibile.
È quindi importante fare un’azione di prevenzione agendo secondo due principi:
– Curare la manutenzione e assicurarsi del corretto funzionamento degli apparecchi a combustione: stufe a carbone, a gas, a legna, cucine, caldaie, boiler, camini aperti. Pulire i camini e i condotti di evacuazione dei gas almeno una volta all’anno.
– Garantire una ventilazione adeguata nei locali che ospitano le installazioni a combustione (garage, cucina, stanza da bagno) cercando di evitare di otturare o di lasciar incrostare le apposite bocchette per l’aerazione.
In caso di forte intossicazione si deve evacuare il soggetto intossicato all’aria aperta, sollecitare i servizi d’urgenza, aerare i locali e bloccare le apparecchiature.
Il fatto anomalo, riscontrato in varie situazioni, è che i fumi – generati in un determinato locale – si “spostano” da un locale all’altro attraverso le tubazioni dell’impianto elettrico provocando l’inquinamento diffuso dell’aria presente e quindi difficoltà respiratorie e non solo per tutti gli occupanti dell’abitazione.
I medici ricordano che l’ossido di carbonio si sostituisce facilmente all’ossigeno presente nell’emoglobina contenuta nel sangue con i primi danni ai centri cerebrali del nostro organismo provocando, in genere uno stato di stordimento e di sonnolenza che impedisce all’intossicato qualsiasi difesa. Solo in alcuni casi si possono manifestare segni di nausea e di vomito.