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martedì | 15-04-2025

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Mugnai: “Sconfortato, rivivo ogni volta quanto accaduto. Ribadirò di essermi sentito in pericolo”. Al processo è il tempo dei testimoni

E’ ripreso con l’audizione dei primi testimoni il processo a carico di Sandro Mugnai, l’artigiano aretino oggi in aula accusato di omicidio volontario per aver ucciso a colpi di fucile il 5 gennaio 2023 il vicino, Gezim Dodoli 57 anni di origini albanesi, che con una ruspa stava demolendo la sua casa.

Brutto insomma, ogni volta rivivo quanto accaduto, è uno sconforto“, ha detto un provato Sandro Mugnai, affiancato dall’avvocato Marzia Lelli, ai giornalisti presenti. “Ho la speranza che venga accertata la verità, che vengano fuori per bene le cose come sono andate“, ha aggiunto. Poi ha confermato di voler ribadire ancora una volta di essersi “sentito in pericolo quella notte“.

Il processo a carico di Sandro Mugnai, l’artigiano aretino accusato di omicidio volontario per aver ucciso il vicino Gezim Dodoli, è entrato nella fase dibattimentale presso la Corte d’Assise di Arezzo. L’episodio risale alla notte dell’Epifania del 2023, quando Dodoli, 59 anni, ha attaccato con una ruspa l’abitazione di Mugnai a San Polo, frazione di Arezzo. In risposta, Mugnai ha sparato, causando la morte del vicino.

Nell’udienza odierna sono stati ascoltati i carabinieri che intervennero sul luogo del delitto, che hanno descritto una scena drammatica: la famiglia Mugnai, composta da sette persone, stava cenando quando la ruspa ha colpito l’abitazione, seguita dagli spari. All’arrivo dei militari, fuori casa Mugnai e il figlio, mentre Dodoli è stato trovato senza vita nella cabina della ruspa ancora accesa. Quattro fori nel parabrezza del mezzo, cinque bossoli ritrovati in casa, tre all’esterno. 

La difesa sostiene che Mugnai abbia agito per proteggere se stesso e la sua famiglia, mentre l’accusa contesta la proporzionalità della reazione. Il processo prevede l’audizione di numerosi testimoni, tra cui familiari della vittima e dell’imputato, vicini di casa e periti. Inoltre, è stata disposta la trascrizione di alcune telefonate, comprese due chiamate alla vedova di Gezim Dodoli effettuate da Mugnai “per farlo smettere, andava avanti e indietro con la ruspa” e due chiamate al 112, tutte effettuate la notte dell’incidente.

Il caso continua a sollevare interrogativi sulla legittima difesa e sulla proporzionalità delle reazioni in situazioni di pericolo imminente.

Con la ruspa contro la casa dei vicini, preso a fucilate: ucciso un uomo di 57 anni – Foto

Sandro Mugnai a giudizio per omicidio volontario

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