Omicidio di Letizia Girolami, Mohamed davanti al giudice per la convalida dell’arresto

A dare l’allarme è stato il marito Peter W. Christie, artista canadese, preoccupato per il mancato rientro della moglie. La figlia Eileen, che in quel momento si trovava all’estero, in Spagna, ha contattato i carabinieri, che hanno avviato immediatamente le ricerche​. Durante la notte tra sabato e domenica, il corpo senza vita della donna è stato ritrovato in un campo adiacente alla sua abitazione di campagna dai Vigili del Fuoco. Il cadavere presentava evidenti ferite al volto e una profonda ferita alla testa, segno di un possibile atto violento. Sul posto sono intervenuti il medico legale e la Sezione Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Firenze per effettuare i rilievi e accertamenti necessari a chiarire le cause della morte.

Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Cortona e Foiano guidati dal comandante provinciale Claudio Rubertà, con il supporto del Nucleo Investigativo di Arezzo e sotto la direzione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Arezzo, hanno portato rapidamente all’identificazione di un possibile responsabile: Irfan Rana Mohamed, cittadino di 37 anni di origine pakistana. Ex fidanzato della figlia di Letizia Girolami, l’uomo, che nonostante l’interruzione del rapporto soggiornava temporaneamente ne casolare della vittima, è stato fermato nella notte tra domenica e lunedì dai carabinieri e trasferito in carcere ad Arezzo. Mohamed ha ammesso le proprie responsabilità durante l’interrogatorio condotto dal procuratore Gianfederica Dito e dal sostituto Angela Masiello, dichiarando di aver colpito la donna con un bastone recuperato in loco durante un litigio.

Il movente sembrerebbe essere riconducibile a forti tensioni familiari che si erano accumulate nel tempo​ e a divergenze rispetto alla gestione e ai lavori nella fattoria, cui l’omicida collaborava. Letizia Girolami, romana di origine, maturità classica al liceo Virgilio, psicoterapeuta con studi a Roma e Foiano, nel campo vicino casa stava costruendo dei “laghetti spirituali”, ovvero dei percorsi utili per esercizi spirituali in combinazione con l’acqua. 

Oggi Irfan Rana Mohamed, difeso dall’avvocato Maria Fiorella Bennati, comparirà davanti al Gip Stefano Cascone per l’udienza di convalida dell’arresto. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Arezzo e condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo di Cortona, proseguiranno per chiarire ulteriormente le circostanze del delitto e raccogliere tutti gli elementi utili a confermare la dinamica dei fatti​. Anche dall’esame autoptico disposto dalla Procura della Repubblica di Arezzo sul corpo della vittima potrebbero emergere ulteriori dettagli.

Nella foto: Irfan Rana Mohamed 

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