Pistola nel bosco, aveva il colpo in canna. Matricola: rilevate quattro cifre, probabile arma partigiana

Su segnalazione di un privato cittadino, i Carabinieri del radiomobile di Bibbiena hanno recuperato, nei boschi intorno a Montemignaio, esattamente in località Fornello, una pistola Berretta modello 34, completa di munizionamento. L’arma è stata ritrovata in cattivo stato, praticamente corrosa da anni e anni di giacenza nei boschi. Il numero seriale e la matricola risultano totalmente risucchiati dalla ruggine, tanto da rendere impossibile risalire alla provenienza dell’arma, probabilmente risalente al secondo conflitto mondiale. I Carabinieri stanno cercando di estrarre i proiettili e il colpo in canna e con specifici prodotti è in corso la ripulitura della Beretta, rimasta sottoposta a decenni di intemperie. E’ stata interessata anche la Soprintendenza: se dovesse essere confermato che si tratta di un reperto risalente alla seconda Guerra Mondiale, potrebbe essere donata ad un museo del territorio. Nel frattempo, è stato richiesto l’intervento di un consulente, Luca Grisolini, esperto in scienze forensi, che ha coinvolto un archeologo. “In data 7 luglio – racconta Grisolini – ho visionato l’arma con l’archeologo Andrea Biondi. Oltre a quanto già specificato dal Capitano, da una sommaria pulizia della parte destra del fusto e utilizzando un metodo abbastanza casereccio (lapis e foglio) sull’area in cui era incisa la matricola, siamo riusciti a rilevare le prime quattro cifre di questa, ossia G0. La lettera G è un prefisso matricolare che denota la produzione di 80000 pezzi prodotti tra il 1943 e il 1944. Tenuto conto che le pistole prodotte nel 1943 prevedono una numerazione compresa tra G0001 e G20000, questo porta ragionevolmente a pensare che il numero 0 denoti una produzione avvenuta in data precedente all’8 settembre 1943 e quindi che l’arma fosse inizialmente destinata al porto di forze armate italiane. Data la zona di ritrovamento e data l’ampia presenza di partigiani nell’area, non é escludibile che questa pistola sia stata utilizzata anche dai partigiani, tra cui era una delle armi più comuni“.