Processo Coingas: condannati Rason, Bardelli e Amendola. Tre mesi a Ghinelli, assolto Macrì Ar24Tv

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La lettura della sentenza da parte del giudice Ruggiero è arrivata poco prima di mezzogiorno.

Condanne per l’avvocato fiorentino Olivetti Rason (3 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici), Roberto Bardelli (1 anno di reclusione), Luca Amendola (1 anno di reclusione) e il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli (3 mesi di reclusione per favoreggiamento nella vicenda Multiservizi, mentre è stato assolto per il reato di abuso d’ufficio).

Francesco Macrì assolto da entrambi i capi di imputazione (abuso d’ufficio e peculato).

Assolti Francesco Macrì, il commercialista Marco Cocci, Mara Cacioli, Lorenzo Roggi, Franco Scortecci e Stefano Pasquini perché il fatto non sussiste.

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L’inchiesta e i filoni

Il processo Coingas nasce dall’inchiesta sulla partecipata del Comune di Arezzo, partita nel 2019 dalla verifica, da parte della Digos, di consulenze sospette per circa 400mila euro.

E’ questo il filone principale: le consulenze affidate negli anni da Coingas a due professionisti, l’avvocato fiorentino Olivetti Rason e il commercialista Marco Cocci. Ipotesi d’accusa, peculato. Circa mezzo milione di denaro pubblico di Coingas, la società dei comuni che detiene quote di Estra, sarebbero stati spesi con incarichi che la procura della Repubblica, pm Roberto Rossi e Chiara Pistolesi, giudicano “inutili, ripetitivi, dal costo sovradimensionato, affidati senza gara“. Per gli avvocati difensori, si tratta invece di “incarichi utili e retribuiti in maniera congrua“.

Poi l’inchiesta si è diramata verso altri filoni: le consulenze, con ipotesi di reato il peculato e, per il sindaco Ghinelli, quello di favoreggiamento; la nomina di Francesco Macrì nel cda di Estra, che per la pubblica accusa avvenne in violazione della legge Severino, con ipotesi di reato l’abuso d’ufficio; una vicenda controversa, sulla quale si sono espresse Anac prima e Tar poi: l’incarico è stato giudicato “inconferibile” in quanto non poteva infatti considerarsi decorso il cosiddetto “periodo di raffreddamento” di 2 anni previsto per legge: nel caso di specie, dalla carica di consigliere comunale alla presidenza di Estra. Di alcune settimane fa la decisione del Comune di Arezzo di ricorrere al Consiglio di Stato “nel pieno rispetto della sentenza n. 13058/2022, pubblicata in data 13/10/2022, del TAR del Lazio su mandato della Giunta sono state avviate le procedure per proporre ricorso al Consiglio di Stato avverso tale sentenza, nominando difensore dell’Amministrazione Comunale il Prof. Avv. Giuseppe Caia del Foro di Bologna“. 

Altro filone: il presunto accordo tra il consigliere comunale Roberto Bardelli e Luca Amendola, che fu nominato presidente di Multiservizi. In questo caso con ipotesi di reato quello di traffico illecito di influenze e ipotesi di favoreggiamento per Ghinelli.

Nel frattempo, uno dei filoni oggetto d’indagine nei confronti dell’ex Presidente di Estra Francesco Macrì, relativo alle sponsorizzazioni, è stato archiviato. Le accuse del procedimento penale erano di peculato e abuso d’ufficio, nell’ipotesi della Procura di Arezzo, commessi tra il 2017 e il 2019. 

Due già condannati, le richieste del pm Roberto Rossi

La vicenda che ha scosso la politica aretina, ha già portato a giudizio imputati eccellenti. In due hanno scelto il rito abbreviato e sono stati condannati: un anno e 4 mesi al legale pratese Bigiarini, due anni di reclusione per l’ex amministratore unico di Coingas Sergio Staderini, dal cui telefonino e pc sono saltati fuori audio compromettenti.

Il processo si è svolto in aula in punta di diritto.

La procura ha chiesto 7 condanne e 5 assoluzioni. Per il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli 2 anni e due mesi, di cui 8 mesi per favoreggiamento nella vicenda Multiservizi e 1 anno e 6 mesi per abuso d’ufficio. Per Francesco Macrì 6 anni, di cui 4 anni e 6 mesi per peculato e 1 anno e 6 mesi per abuso d’ufficio. Per Merelli un anno e sei mesi per abuso d’ufficio. Per Marco Cocci 4 anni per peculato, Pier Ettore Olivetti Rason 4 anni e sei mesi per peculato. Per Bardelli 2 anni e 6 mesi per corruzione, per Amendola 2 anni e 6 mesi per istigazione alla corruzione. Decadute le accuse di favoreggiamento per Mara Cacioli, Franco Scortecci, Stefano Pasquini e Lorenzo Roggi, “perché il fatto non costituisce reato“.

Le difese degli imputati hanno sciorinato arringhe atte a smontare l’articolato castello accusatorio. L’avvocato Gaetano Viciconte, patrocinante l’ex presidente di Estra: “Quello di Macrì non era un incarico pubblico, Coingas solo strumento atto a ricevere i dividendi della società ESTRA S.p.A., Macrì non ha imposto a Staderini l’avvocato Rason, nessuna influenza su Rostagno. ESTRA per sua natura non rientra nella categoria di società controllata da enti pubblici”Tranchant Stefano Del Corto, l’avvocato che assiste il commercialista Marco Cocci: “Tante affermazioni che non reggono al vaglio dibattimentale. Giudizi affrettati, un po’ superficiali“. Il legale di Rason, l’avvocato Antonio D’Avirro: “Consulenze realmente effettuate, Macrì conosceva Rason da anni, c’era l’esigenza di un contributo qualificato in Coingas“. Piero Melani Graverini, del pool di legali (c’è anche Luca Fanfani) che assiste il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, si è appellato al principio di congruità: “la procura è inciampata sul sindaco durante le indagini, la figura di Ghinelli è molto marginale“.

I legali delle parti civili, 17 comuni soci Coingas, hanno voluto ribadire la natura pubblica di Coingas: “Le condotte degli imputati hanno procurato un danno ai comuni soci” e hanno chiesto la conferma delle condanne richieste.

Comune di Arezzo, rischio sospensione di 18 mesi per il Sindaco Ghinelli

In caso di condanna nella sentenza di primo grado, il sindaco rimarrebbe sospeso per 18 mesi. Lo prevede la legge Severino: un sindaco condannato in primo grado per reati come l’abuso d’ufficio, subisce l’automatica sospensione. Il prefetto dovrebbe assumere il provvedimento, affidando alla vice, in questo caso Lucia Tanti, la guida della giunta.

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