Rossi, ricorso al Tar, arriva la sospensiva. Il pm verso il reintegro
Rossi ha ottenuto dal tribunale amministrativo la sospensiva della delibera del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura che indiceva il concorso per il suo erede. Il magistrato non si era visto riaffidare le redini della Procura di Arezzo perché, stando alla decisione del Csm datata 28 ottobre 2019, avrebbe violato “il requisito dell’indipendenza da impropri condizionamenti“. A Roberto Rossi viene imputato di aver svolto un incarico al dipartimento affari giudiziari e legislativi della presidenza del consiglio in “conflitto d’interessi“, mentre indagava sul crac di Banca Etruria e quindi potenzialmente su Pierluigi Boschi, padre di un ministro del governo Renzi (Maria Elena) dal quale dipendeva il dipartimento stesso, di essersi auto assegnato le prime indagini sul dissesto Bpel e di non aver chiesto l’insolvenza della banca aretina, atto dovuto a seguito della relazione degli ispettori di Bankitalia.
Questi i motivi della non riconferma, contro cui il magistrato aretino ha presentato ricorso. La pronuncia di oggi potrebbe produrre la conseguenza del reintegro di Rossi a capo della Procura della Repubblica di Arezzo, in attesa della sentenza del Tar del Lazio, attesa entro il mese di giugno prossimo.