Se questa è una superstrada: il gruppo “Vergogna E45” suona la sveglia al governo
Silvia, Erika e Miriam, del gruppo Facebook “Vergogna E45“, oltre 4.000 iscritti, creato nel 2013 e che raccoglie testimonianze, denunce e segnalazioni da parte degli utenti automobilisti riguardanti lo stato dell’arteria che non trova pace, sciolgono ogni riserva e passano all’azione.
Dopo i fatti di Genova, le tre hanno deciso di scrivere al capo del governo Giuseppe Conte, ai vice premier Salvini e Di Maio e al Ministro delle infrastrutture e trasporti Toninelli, alzando il velo sullo stato pietoso in cui versa la Superstrada E45.
Nella missiva alle più alte cariche dello Stato, fanno presente che già nel 2013 presentarono un esposto alla Procura della Repubblica di Arezzo in cui chiedevano di disporre accertamenti in ordine alle condizioni in cui versava la Superstrada E45, “nonostante i molti soldi spesi, per verificare l’eventuale sussistenza di profili di rilevanza penale”. Risale sempre al 2013, un’indagine della Procura di Forlì.
Da allora, denunciano quelli di “Vergogna E45” nonostante i tanti soldi spesi e i cantieri aperti, la situazione non è cambiata, anzi è peggiorata: sensi alternati, ostacoli e deviazioni, carreggiate strette, niente corsie d’emergenza, condizioni inaccettabili dell’asfalto, flusso di traffico pesante ben oltre la capacità sopportabile dell’infrastruttura.
Nel 2013 si è creata una voragine: soluzione annunciata entro il 2014, ma i lavori non sono ancora terminati. Intanto Anas ha annunciato nuovi appalti, mentre i piloni del cavalcavia dello svincolo di Canili hanno ceduto. Tutto documentato da foto e testimonianze.
Le scriventi lanciano un appello per scongiurare un’altra strage annunciata come a Genova: chiedono al governo di disporre con urgenza accertamenti, perizie e interventi per la messa in sicurezza della E45.