Sparò al ladro, fu legittima difesa. Archiviato il caso Fredy Pacini. Il giudice: “Era in preda al panico”

Pacini sparò cinque colpi in rapida successione agendo in stato di grave turbamento“, è scritto nell’atto di archiviazione siglato dal giudice Fabio Lombardo e depositato stamani. Quindi, sulla base degli elementi acquisiti nel corso delle indagini, Lombardo ha ritenuto applicabile il comma 2 dell’art. 55 c.p.: “Quando, nel commettere alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 51, 52, 53 e 54, si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge o dall’ordine dell’autorità ovvero imposti dalla necessità, si applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi, se il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo. Nei casi di cui ai commi secondo, terzo e quarto dell’articolo 52, la punibilità è esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito nelle condizioni di cui all’articolo 61, primo comma, n. 5) ovvero in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto“. Il comma aggiunto dall’art. 2, comma 1, L. 26 aprile 2019, n. 36, con decorrenza 18 maggio 2019, annunciato, introdotto e voluto da Matteo Salvini quando era Ministro dell’Interno proprio a seguito di questa vicenda, è stato applicato nel caso Fredy Pacini. Salvini incontrò Pacini il 10 settembre scorso, in piena campagna per le regionali. Il gommista di Monte San Savino, nella notte del 28 novembre 2018, in via della Costituzione, nella zona industriale di Monte San Savino, utilizzò una pistola regolarmente detenuta per fermare i malviventi che, a colpi di mazza, avevano sfondato la vetrina della sua azienda di gommista e vendita biciclette, già oggetto in passato di altre scorrerie. Uno dei ladri, il moldavo Mircea Vitalie Tonjoc, 29 anni, fu colpito mortalmente da uno dei colpi esplosi dal Pacini.  Il giudice delle indagini preliminari di Arezzo, Fabio Lombardoa settembre 2020 aveva  rigettato la richiesta di archiviazione per «legittima difesa putativa» presentata dal pm Andrea Claudiani, affidando alla Procura un supplemento di indagini di sei mesi. Al termine delle stesse,  il pm Roberto Rossi aveva reiterato la richiesta di  archiviazione per “legittima difesa putativa”. Ora l’archiviazione, depositata dal giudice Fabio Lombardo, che, scrive nella sentenza, “ritengo debba trovare applicazione il comma 2 dell’art. 55 c.p., che è stato recentemente introdotto dalla 36/2019 e che ha inciso in maniera profonda sulla disciplina dell’eccesso colposo“. “Non ci aspettavamo per oggi la decisione, mi ha chiamato Luciana, la moglie di Fredy – rivela l’avvocato savinese Alessandra Cheli sto leggendo il provvedimento. Sono molto contenta, il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione, quindi la tesi della difesa. È la prima sentenza idi questo genere in Italia”.

 

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