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martedì | 11-02-2025

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Bruni e Bagni sono morti all’istante per soffocamento. Sistema revisionato da 20 giorni, ipotesi omicidio colposo plurimo

Intorno alle 8 Bruni e Bagni “sono scesi nell’ambiente saturo di argon del sistema antincendio, rimanendo intossicati – ha dichiarato Roberto Tommasini dirigente dei vigili del fuoco di Arezzo – il gas non provoca scoppi, ma brucia l’ossigeno”.

Le due vittime sono entrate a contatto con questo terribile gas, inodore e incolore, che non ha lasciato loro scampo, morendo praticamente all’istante”.

Le indagini dei vigili del fuoco dovranno appurare quanto accaduto e saranno funzionali alle indagini in corso da parte della p.m. Laura Taddei, che ha già effettuato un primo sopralluogo.

Bruni e Bagni sono intervenuti nel locale sotterraneo perchè era scattato l’allarme antincendio, ma quando hanno aperto la porta sono stramazzati.

Sono stati ritrovati lungo le scale dal 57 enne di Bucine, a sua volta allertato dal centralinista, che ha tentato, con altri dipendenti, la rianimazione, ma senza esito.  

Il sistema antincendio dell’Archivio di Stato, che in caso di fiamme si attiva proprio col gas argon, che toglie ossigeno per spegnere le fiamme, pare avesse subìto una revisione 20 giorni or sono, fatto confermato da Maurizio Morelli della ditta Remas di Arezzo, che si occupa della manutenzione dell’impianto.

La procura di Arezzo, guidata da Roberto Rossi, ha aperto un’inchiesta e l’edificio è stato posto sotto sequestro: l’ipotesi di reato è omicidio colposo plurimo ma, al momento, non ci sono nomi iscritti nel registro degli indagati.

Risulta che sia Bagni che Bruni avessero seguito corsi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e forse proprio per questo sono stati i primi ad intervenire dopo l’esplosione. Elementi sono attesi anche dall’autopsia, che potrebbe essere eseguita già nella giornata di venerdì 21 settembre. 

Nel frattempo Alberto Bonisoli, ministro dei beni culturali, ha disposto un’indagine interna per cercare di ricostruire la dinamica di quanto accaduto: “Ho immediatamente disposto un’ispezione interna al ministero che possa eventualmente anche essere di ausilio alla procura che ha già doverosamente aperto un’indagine. Ho già disposto l’invio di funzionari ad Arezzo e, insieme con i vertici del ministero, stiamo seguendo in tempo reale la vicenda“. Il ministro ha altresì voluto fare le condoglianze alle famiglie delle vittime augurando pronta guarigione alla terza persona coinvolta nell’incidente, il 57 enne di Bucine, sceso nel locale e che è riuscito a salvarsi, dando l’allarme.

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