Ucciso col narghilè, c’è un nome. I familiari di Joel: “Nessuna manifestazione il giorno dei funerali”

L’omicidio dell’uomo di origine dominicana ucciso domenica mattina all’alba in un locale di via Poggilupi a Terranuova Bracciolini ad una svolta decisiva: i carabinieri avrebbero identificato il responsabile grazie alla disamina delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e sarebbero sulle sue tracce. Si tratterebbe di un connazionale di Joel che non vive in Toscana, ma, secondo indiscrezioni raccolte, nella vicina Umbria. L’inchiesta, condotta dal pm Francesca Eva e dai carabinieri valdarnesi guidati dal tenente Tommaso Forziati, starebbe per portare i suoi frutti. L’esito dell’esame autoptico, effettuato a Siena, ha intanto confermato che l’uomo ha perso la vita a causa di un taglio alla vena giugulare inferto da un narghilè, che nella concitazione della rissa gli è stato lanciato addosso con forza, provocandogli una grossa fuoriuscita di sangue che gli è purtroppo risultata fatale. Ricoverato all’ospedale valdarnese La Gruccia Seipio è infatti deceduto di lì a poco. Il suo corpo sarà restituito quanto prima ai familiari, che come lui risiedono a Montevarchi, per i funerali. Sui social è comparso un messaggio con la richiesta di non effettuare, nel giorno dei funerali, nessuna manifestazione: “Vi ringraziamo anticipatamente – scrivono i familiari di Joel Ramirez Seipio – di tutto e allo stesso tempo vi chiediamo di non effettuare alcun tipo di manifestazione il giorno in cui si svolgeranno i funerali ognuno di voi sa già che c’è dolore e impotenza per quanto accaduto. Lasciamo che la giustizia faccia il suo lavoro. Vi informeremo quando avranno luogo le esequie“. 

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