Vigili del Fuoco e Pfas, al via analisi ambientali su acqua e aria. Un’indagine statistica per ricostruire l’incidenza delle malattie

Si apre ufficialmente un percorso di indagine approfondita sulla situazione dei Vigili del Fuoco di Arezzo dopo le morti sospette di tre vigili del fuoco di Arezzo – Mario Marraghini, Maurizio Ponti e Antonio Ralli – deceduti tra ottobre 2022 e dicembre 2023 a causa di un glioblastoma di IV grado, un tumore cerebrale raro e le preoccupazioni legate all’esposizione ai PFAS. È stato confermato che ARPAT avvierà nei prossimi giorni specifiche analisi ambientali volte a rilevare l’eventuale presenza di sostanze nocive nell’acqua e nell’aria all’interno e nelle aree limitrofe al Comando dei Vigili del Fuoco.
Parallelamente, a livello locale partirà un’indagine statistica per ricostruire l’incidenza delle malattie, in particolare di natura oncologica, tra il personale operativo dal 2007 a oggi, utilizzando un sistema informatizzato per la raccolta dei dati. Per il periodo precedente al 2007 sarà avviato un lavoro di ricerca sui registri cartacei. Inoltre, l’Università di Bologna si occuperà di uno studio biologico volontario su campioni di sangue e capelli di Vigili del Fuoco, sia in servizio sia in pensione, al fine di indagare l’eventuale correlazione tra l’esposizione ai PFAS e le patologie riscontrate.
A rafforzare l’attenzione sul caso, oggi si è svolto un incontro ufficiale tra il deputato Marco Simiani, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Arezzo Fabrizio Baglioni, i familiari dei pompieri deceduti e i rappresentanti sindacali FP/Cgil, con il segretario regionale Giancarlo Gori e il rappresentante provinciale Massimo Pacifici. Presenti anche i consiglieri comunali PD Caneschi, Ralli e Gallorini che, nelle scorse settimane, hanno contribuito a portare il tema all’attenzione del Parlamento coinvolgendo direttamente Simiani.
Durante l’incontro, il deputato ha ricordato come, ad oggi, non esistano ancora limiti di legge per l’utilizzo e la diffusione dei PFAS, pur essendo stato avviato un tavolo ministeriale che dovrebbe definire tali limiti entro il 2027. «Il problema — ha sottolineato — riguarda sia l’aspetto generale dell’esposizione a queste sostanze, sia il caso specifico dei Vigili del Fuoco che hanno utilizzato per anni schiumogeni e materiali potenzialmente contaminanti».
Simiani ha infine denunciato l’assenza di risposte da parte del Governo all’interrogazione parlamentare presentata insieme ai deputati Bonafè e Fossi e ha annunciato che la questione sarà nuovamente portata alla Camera attraverso un question time.
L’obiettivo condiviso è quello di proseguire il percorso con rigore scientifico e istituzionale, senza creare allarmismi, ma garantendo piena trasparenza e massima tutela della salute dei lavoratori e delle loro famiglie.