Vuole parlare, arriva l’interprete, poi fa scena muta. Il pachistano che ha ucciso la Girolami resta dentro

Durante l’udienza di convalida del fermo, tenutasi questa mattina presso il carcere di Arezzo, Irfan Rana Mohamed, accusato dell’omicidio della psicoterapeuta Letizia Girolami, ha inizialmente manifestato l’intenzione di rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari (GIP) Stefano Cascone, tanto che è stato richiesto l’arrivo di un interprete (nella foto) presso il carcere aretino di San Benedetto, ma alla fine ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.

L’uomo, ex fidanzato della figlia della vittima e collaboratore nella fattoria della coppia a Foiano della Chiana, aveva già confessato l’omicidio domenica 6 ottobre, spiegando di aver colpito la Girolami con un bastone durante una lite avvenuta in un campo vicino alla tenuta. Tuttavia, il 37enne, difeso dall’avvocato Maria Fiorella Bennati, non ha fornito ulteriori dettagli sul movente del delitto e sull’arma utilizzata, che secondo le ultime ipotesi potrebbe essere un arnese agricolo. La dinamica del fatto rimane ancora poco chiara e l’autopsia sul corpo della vittima sarà decisiva per confermare le cause esatte della morte​. Il Giudice Stefano Cascone ha convalidato il fermo dell’uomo.

Letizia Girolami, 72 anni, era molto conosciuta in zona per la sua attività di psicoterapeuta e per la sua dedizione a un approccio spirituale nella terapia. Viveva da oltre trent’anni nel casolare insieme al marito, un artista di origine canadese. Le indagini, coordinate dal pm Angela Masiello, proseguiranno nei prossimi giorni per chiarire definitivamente i motivi che hanno portato al tragico epilogo​.

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